Lo scorso 21 settembre il colosso russo Gazprom ha annunciato che la Russia non intende aumentare la fornitura di gas all’Europa. La società russa ha anche detto che non ha intenzione di utilizzare a pieno regime la portata dei suoi gasdotti. La conseguenza è stata una reazione a catena in Europa e un incremento dei prezzo del gas. Europa e Stati Uniti hanno criticato Gazprom, accusando il colosso energetico di utilizzare il gas come arma della sua strategia geopolitica per fare pressioni sull’Occidente.
Gazprom ha risposto a queste accuse il 24 settembre, definendole assurde. Secondo la società russa la causa dell’impennata dei prezzi sta nel cambiamento climatico perché, da gennaio a giugno, il consumo effettivo di gas in Europa è stato di 316 miliardi di metri cubi. La Turchia e l’Italia, per esempio, hanno triplicato le loro importazioni dalla Russia nella prima metà 2021, arrivando rispettivamente a 14,6 e 11,4 miliardi di metri cubi di gas, spiega l’azienda russa. Nello stesso periodo la Germania ha aumentato le sue importazioni di gas russo del 44%.