Caos calmo sul gas almeno fino a marzo. Dopo quattordici ore di negoziato, Russia e Ucraina hanno trovato a Bruxelles l’accordo sulla fornitura del metano ponendo fine a quattro mesi di reciproche minacce di ritorsione. Firma l’intesa anche l’Unione Europea, rappresentata nei due giorni di negoziato dal presidente uscente della Commissione, José Manuel Barroso, a significare l’importanza che la trattativa rivestiva per l’Europa.
L’accordo a tre consentirà la ripresa della somministrazione di gas all’Ucraina, interrotta quattro mesi fa, fino a marzo. Per la precisione si tratta di pagare 378 dollari ogni mille metri cubi di gas consumati fino a dicembre. Da gennaio a marzo il costo scende a 365 dollari ogni mille metri cubi. In totale il giro d’affari dovrebbe aggirarsi intorno ai 4600 milioni di dollari. In cambio Kiev ha promesso di pagare i circa due miliardi e mezzo di euro che deve a Mosca per l’utilizzo del gas da novembre 2013 a giugno 2014. L’intesa, se mantenuta, fa tirare il fiato agli europei, memori dell’esperienza del 2009 quando l’Ucraina sottrasse il metano dal gasdotto che transitava sul suo territorio dopo l’ennesima querelle con la Russia, riducendo la fornitura ad alcuni stati dell’Ue.
Il patto tra Russia, Ucraina e Ue arriva in un momento delicato a seguito delle tensioni innescate dalla rilevazione di aerei russi nello spazio aereo europeo, tanto che la Nato ha annunciato il potenziamento della sorveglianza sui cieli d’Europa. A margine dei negoziati di Bruxelles, José Manuel Barroso ha invece spiegato all’agenzia Associated Press che “l’accordo potrebbe portare a migliorare la fiducia reciproca tra Russia e Ucraina”.