Cambiare la strategia economica dell’Eurozona. Puntare su crescita e occupazione. Sono i punti con cui si è aperto il G20 a Brisbane, Australia, e citati negli interventi di Barack Obama e David Cameron. In particolare, Obama ha insistito sulla responsabilità che i venti grandi hanno nel trovare strategie di stimolo alla domanda, investendo di più per creare posti di lavoro. “Gli Stati Uniti” – ha insistito Barack Obama- “hanno creato più posti di lavoro rispetto a tutte le altre economie sviluppate, ma non possono portare da soli sulle spalle il peso dell’economia mondiale”. In un discorso davanti agli studenti della University of Queensland, in Australia, ha anche messo in guardia sui rischi delle dispute territoriali in Asia, in particolare nel Mar della Cina. ”Rischiano di aumentare e trasformarsi in uno scontro” ha affermato Obama. ”La sicurezza per l’Asia deve essere basata non sulle sfere di influenza, sulla coercizione o sull’intimidazione, ma sull’alleanza, sulle norme internazionali e sulla risoluzione pacifica delle dispute”. Da qui l’invito di Obama a scegliere fra ”conflitto o cooperazione”, ribadendo che “l’impegno americano verso gli alleati dell’area e’ forte, incrollabile. Le sfide globali non sono una distrazione dall’interesse americano per l’Asia”. Il Presidente Usa non ha mai citato Pechino anche se i riferimenti alla Cina e al suo attivismo nell’Asia del Pacifico sono evidenti.
Il Segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon ha invece concentrato il suo intervento sulle sfide globali poste dall’Ebola, dai cambiamenti climatici e dal conflitto in Ucraina.