Gli eventi del Fuorisalone di Milano lasciano un’impronta internazionale nella città che ospita Expo. Inglesi in pole position tra gli espositori stranieri. Asiatici ed Europei tra i visitatori.

A Milano il Fuorisalone 2015, che ha affiancato per una settimana il Salone Internazionale del Mobile, ha aperto la porta del mondo all’Expo. In occasione del tradizionale appuntamento di aprile, Milano ha promosso oltre mille appuntamenti in punti diversi della città. E, come mai prima, ha vissuto un clima di cosmopolitismo culturale, assomigliando finalmente a una metropoli internazionale.
Visitando i diversi spazi del Fuorisalone milanese 2015, stupisce sempre il Desinjunction Edit,giunto alla quarta edizione. Allestito sui due piani dell’ex edificio scolastico e del cinema attiguo in via Mascagni, a due passi da piazza San Babila, è stato promosso grazie alla collaborazione del brand Monoqi Business, piattaforma online britannica dove si incontrano domanda e offerta del settore. L’esposizione ha messo in mostra oltre 30 brand internazionali, in prevalenza inglesi. Prototipi nel design d’arredamento, accessori e nuova tecnologia nella progettazione d’interni hanno attirato curiosi e addetti ai lavori. A creare le maggiori suggestioni è stato l’allestimento di Tom Dixon all’interno dell’ex-cinema. Dixon, star del design britannico, ha trasformato i locali in un ambient interattivo che esaltava i recenti modelli di lampade e arredi del celebre brand.
Designjunction ha messo in mostra altri marchi internazionali. Case, che ha presentato l’ultima collezione di arredi creata dal designer giapponese Shin Azumi; la Jaguar, il progetto d’interni Green Room che fa incontrare ecologia con design e creatività; il brand danese We do Wood; i tessuti lavorati a mano da artigiani del Nepal con gli squisiti disegni di Luke Irwin.
Infine, merita un cenno The Sub, risultato di una partnership tra Heineken e il designer Marc Newson, con la nuova linea di bottiglie destinate a rivoluzionare il mondo del consumo di birra.
Dopo San Babila, il Fuorisalone 2015 continua all’Università Statale in via Festa del Perdono. A prevalere tra i visitatori sono i giapponesi. Nel portico d’ingresso è stato installato il rossetto gigante di Alessandro e Francesco Mendin per celebrare tutte le donne. Nel cortile d’onore risalta Vitruvius in Quarantine, un tunnel di pietra creato dall’architetto libanese Bernard Khoury per celebrare l’uomo vitruviano. Al centro dell’interesse dei visitatori l’installazione Living Line, di Sergej Tchoban e Sergei Kuznetzov: una serie di specchi a parete che rappresenta il continuo movimento della natura umana. Infine, Future Flower, opera dell’archistar Daniel Libeskind. Una serie di pannelli rossi di metallo che dà vita a una strana geometria.
Al Fuorisalone 2015 non poteva mancare una visita nel Brera Design District. Nel tardo pomeriggio, momento degli aperitivi milanesi, è un flusso continuo di gente che entra nell’omonima Accademia d’Arte del quartiere per ammirare l’Orto Botanico di Brera, inserito nella rassegna Energy for Creativity. Attorno all’istituzione universitaria è un fiorire di eventi nelle gallerie, negli atelier e show room. Che per l’occasione offrono musica e aperitivi.
Una visita degna di nota è stata quella presso lo studio di Andrea Maffei, figura interessante del panorama della progettazione architettonica internazionale. In un elegante palazzo di via Brera, aperto per il Fuorisalone 2015, si respira aria internazionale e sviluppo metropolitano. Grazie a una serie di pannelli, i visitatori hanno potuto ammirare i progetti realizzati da Maffei in città italiane e estere: dalla stazione di Bologna alla sede della Provincia di Bergamo, dall’ampliamento sul mare della città di Montecarlo fino alle sue esperienze a Doha, Qatar, e in Giappone.
Fuorisalone 2015 è stato naturalmente anche zona Tortona che ha attirato migliaia di visitatori italiani e stranieri. Aspettando l’Expo, il Fuorisalone 2015 ha già offerto un assaggio della Milano cosmopolita lasciando un’impronta internazionale. Toccherà ora a Expo seguire le tracce e continuare a rendere Milano una metropoli di livello mondiale.