Francia: Le Pen in testa. Crolla Macron. Bene le sinistre.

Il partito di Marine Le Pen è molto vicino alla vittoria elettorale nelle elezioni politiche francesi. Verso la coabitazione?

Marine Le Pen vince il primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Il suo partito, il Rassemblement National, ottiene il 34,2% dei voti (il dato è quello degli exit poll ed è ancora provvisorio). In termini di seggi significa che la formazione di destra può ottenere tra i 240 e i 270 eletti all’Assemblea Nazionale. Il presidente del RN, Jordan Bardella, ha parlato di verdetto senza appello. Un appello invece c’è perché tutto è comunque rinviato al ballottaggio del prossimo 7 luglio.

Together, il blocco moderato sostenuto dal presidente francese Emmanuel Macron, si colloca tra il 20,5%-23% (stando agli exit poll), corrispondenti a un numero di seggi tra 60 e 90. Un risultato che segna una sconfitta per il capo di Stato che ha avuto comunque l’audacia di sciogliere il Parlamento e giocare la carta delle elezioni legislative dopo l’esito elettorale nelle elezioni europee.

Il Nuovo Fronte Popolare (Nfp), coalizione delle forze di sinistra, ha ottenuto il 29% (tra 180 e 200 seggi). Un dato che segna, se confermato, un bipolarismo tra sinistra e estrema destra.

I Repubblicani si attestano intorno al 10%, che gli porterebbe tra i 30 e i 60 seggi.

L’affluenza è stata del 59,39%.

Le possibilità del RN di conquistare il potere la prossima settimana dipenderanno dagli accordi politici stipulati dai suoi rivali nei prossimi giorni. In passato, i partiti di centrodestra e di centrosinistra si sono uniti per impedire di consegnare la Francia alla RN. Ma quella dinamica, nota come “fronte repubblicano”, oggi è meno certa che mai.

Emmanuel Macron ha fatto un appello per una grande alleanza repubblicana e democratica per battere il RN.

2 COMMENTS

  1. La Francia si trova a pochi giorni da un bivio di grande rilievo per sé, per l’Europa e per il mondo. Deve scegliere il male minore, che è tentare di liberarsi del politico più nefasto e pericoloso dell’attuale scena politica nazionale ed internazionale: Macron. Troppo gravi sono le sue colpe politiche, di cui ricordo le maggiori: a) aver portato il mondo molto vicino alla catastrofe nucleare sostenendo la fornitura a Kiev di missili ad ampia gittata, l’invio di una unità francese sul fronte di guerra ed in generale il diretto coinvolgimento occidentale nel conflitto ucraino boicottando così un ragionevole, necessario negoziato fra le parti; b) aver imposto alle classi lavoratrici popolari e medie un’ideologia neoliberista in versione turbo-capitalista portatrice di disoccupazione e precariato e dannosa per la coesione sociale (v. rivolta di agricoltori e gilet gialli); c) infine (last but not least) aver strumentalizzato la Costituzione a fini ideologici di parte imponendovi a colpi di maggioranza bulgara la tesi radical-borghese della libertà di aborto ed escludendo dal perimetro costituzionale la tesi, almeno altrettanto legittima in una democrazia liberale, del diritto alla vita del nascituro (uscendo così dalla democrazia liberale per entrare nella dittatura della maggioranza). Alla luce di quanto sopra risulta chiaramente che l’attuale inquilino dell’Eliseo è tutt’altro che un liberale e un moderato come dipinto dalla propaganda, ma è piuttosto un pericoloso oltranzista guerrafondaio, un estremista turbo-capitalista dannoso per la coesione sociale, un radical-borghese illiberale che non si fa scrupolo di manipolare la stessa Costituzione a fini ideologici: un elemento di cui liberarsi al più presto col voto, se mostrerà un minimo di sensibilità democratica.
    4/7/2024
    Nearco 7

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