Fermo e dintorni: living in a dream town

Qualche giorno in questo lembo di terra marchigiana fa bene allo spirito. Cosa fare e vedere a Fermo e dintorni. Il libro da leggere e la musica da ascoltare.

Con un paesaggio che ricorda quello della Peppa Pig, le dolci colline e le valli marchigiane di Fermo e dintorni sono tra i paesaggi più affascinanti che ho visto in tanti vagabondaggi nei diversi angoli del mondo. Ernest Hemingway avrebbe potuto scrivere da qui tranquillamente le sue “Verdi colline d’Africa”. Senza Leoni e gazzelle. Ma se sei fortunato puoi avvistare caprioli e cinghiali.

Dicevo che lo schema naturalistico sembra un disegno da cartone animato: ci sono tante colline verdi tutte intorno ai 400 metri di altitudine, un borgo medievale su ogni cucuzzolo, una strada ripida che dalla valle ti porta fino in cima, torri e rocche d’altre epoche, il mare adriatico in lontananza.

Verdi colline vicino a Fermo
Una delle tante colline nei dintorni di Fermo. In cima si intravede un piccolo borgo.

Su una di queste colline svetta Montotto, località nel comune di Monterubbiano. E’ qui che c’è “Il piccolo carro“, uno degli agriturismi più interessanti e ospitali che mi siano capitati. Una casa con finestre sulla valle e il mare in lontananza, un quarto d’ora dal mare di Altidona se si vuole fare un tuffo, i migliori borghi della zona a due passi d’auto. Lo gestisce una famiglia di grande ospitalità, come lo è del resto la gente da queste parti. Figlia di migranti negli Stati Uniti d’America, la proprietaria mi racconta di essere cresciuta nel Connecticut per poi tornare da adulta nel cuore delle Marche. C’è una piscina, un’area relax, e una vista mozzafiato. Di notte, un cielo ricco di stelle. Per mangiare andate da zia Titta a Rubbianello, a cinque minuti d’auto dall’agriturismo.


Torniamo ai borghi, il vero cuore di questa zona. A Moresco scopro l’unica torre eptagonale d’Europa. Svetta sul solito cucuzzolo. Salgo fino in cima e passo attraverso una botola scoperchiata. In mezzo c’è un campanone. Bisogna arrampicarsi ancora. Poi la veduta. Davanti c’è l’altra torre, detta dell’orologio, e il piccolo borgo. E le valli immense e il mare.

Veduta dalla torre eptagonale di Moresco
Il borgo di Moresco visto dalla torre a sette lati, unica in Europa. Si intravede la torre dell’orologio.
In cima alla torre eptagonale di Moresco
La campana in cima alla torre a sette lati di Moresco

Pochi kilometri più in alto arrivo a Monterubbiano. Altro piccolo paese con chiese dell’alto Medioevo. Come in un cartone della Peppa Pig si scende e si sale per cucuzzoli e ci si può sbizzarrire visitando anche Altidona, Lapedona, Campofilone.

Se posso azzardare un paragone, immagino che sia così senza esserci mai stato la zona collinare del Vermont prima di arrivare alle montagne. Pensiamo al film “L’attimo fuggente” con il grande Robin Williams ambientato nel verde Vermont. Non voglio certo riportare tutto all’America, ma confrontare o immaginare paesaggi e luoghi visti nei film o sentiti raccontare con posti visitati apre la mente.

Così ho attraversato la zona ascoltando Bruce Springsteen, E scopri che un on the road italiano non ha nulla da invidiare a quello negli States. Mansion on the hill, triste e malinconica canzone del Boss, fa un effetto potente se ascoltata da queste parti.

Mi sposto in questo vagabondaggio un po’ più a sud, nell’area del Piceno, per rimanere colpito dalla splendida Acquaviva con la meravigliosa rocca. Salite nella torre più alta per ammirare, se la giornata è buona, il massiccio del Gran Sasso in lontananza.

Rocca di Acquaviva
La Rocca di Acquaviva
Massiccio del Gran Sasso visto dalla rocca di Acquaviva
Il massiccio del Gran Sasso visto dalla rocca di Acquaviva. Sullo sfondo si intravede la vetta.

Infine, ecco Fermo e Porto San Giorgio. Due perle da non perdere. Il capoluogo dell’omonima provincia è tutto da scoprire. Con i suoi palazzi, le sue piazze, i luoghi della sua storia. Come il Palazzo dei Priori. All’interno un’antica biblioteca e un mappamondo gigante del XVIII secolo. Merita una visita il Teatro dell’Aquila, classe 1790, con palchetti, platea e un originale palco in discesa. Vi sono passati i nomi celebri della lirica, come Beniamino Gigli, Renata Tebaldi, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini. Dopo il Teatro prenotate la visita alle cisterne romane. Una incredibile opera di ingegneria idraulica inventata dagli antichi romani oltre duemila anni fa. Si sta di fianco ai canalini costruiti dagli ingegneri dell’epoca e sembra di essere in una immensa cantina con botti di vino. E proprio nella produzione e stoccaggio del vino venne poi usata successivamente.

Le cisterne romane di Fermo
Le cisterne romane di Fermo
Teatro dell'Aquila di Fermo
Teatro dell’Aquila di Fermo

Porto San Giorgio ha una marina originale. Nonostante il forte respiro turistico non ha la fila di hotel e alberghi sorti come funghi lungo la costa, una fotografia tipica della costa romagnola. Fate un un bagno all’altezza del Delfino Verde e osservate il paesaggio dietro di voi. Colline che sovrastano le case, mentre sono quasi nascoste tre grandi opere come la linea ferroviaria Milano-Lecce, l’autostrada adriatica a14, la statale adriatica 16. Nei pressi del bagno Delfino Verde provate il pesce al chiosco lì vicino sul lato spiaggia. Ragazzi simpatici, ottima qualità e prezzi buoni.

Silenzio, quiete, pace e tranquillità. Un’occasione unica per chi vuole riflettere su se stesso, trovare ispirazione per progetti futuri, capire di più se stessi e gli altri. Leggere e ragionare. Ritornare con buoni propositi e maggiore ottimismo. Per andare avanti e vivere.

Libro consigliato: Ernest Hemingway: Verdi colline d’Africa

Disco da ascoltare: Nebraska, Bruce Springsteen.

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