Più lontana dagli Usa, più vicina a Mosca e Pechino. L’Unione Europea disegna una nuova architettura dei rapporti internazionali.
Emmanuel Macron, presidente di Francia, incontra il suo omonimo russo Vladimir Putin. Angela Merkel va a Pechino a trovare il presidente Xi Jinping. Cosa stanno facendo i leader europei? Verso quali scenari vogliono portare le relazioni internazionali di questo secolo?
Nessuno si illuda. La ostpolitik di Francia e Germania, i due Paesi più forti dell’Unione Europea, non è orientata a rompere l’alleanza storica con l’amico americano. Parigi e Berlino stanno cercando a est nuove alleanze per avere un peso specifico più forte da far valere su Washington.
E’ in parte lo stesso presidente francese Macron a dirlo. In visita a San Pietroburgo in occasione del Forum Economico, il capo di stato francese ha ribadito incontrando Vladimir Putin che non è di certo in gioco la special relationship tra Washington e gli Stati europei.
Ciò che è in gioco invece è la solidità del rapporto con Donald Trump. L’Ue fa capire agli americani che le scelte del loro presidente stanno indebolendo il patto tra Washington e Bruxelles. Il messaggio è chiaro: l’Europa insomma non è più disposta a sostenere o difendere tutte le prese di posizione americana e su certe tematiche internazionali è pronta a andare per la sua strada.
Tra questi elementi di discordia c’è naturalmente la questione dell’accordo nucleare con l’Iran, i dazi commerciali, la politica mediorientale del presidente Trump.
Nell’incontro a San Pietroburgo, Macron ha esposto a Putin la sua posizione sui rapporti con la Russia. Per il capo di stato francese, Europa e Russia non possono essere separate. Così, occorre una nuova stagione dei rapporti euro-russi. Con due parole d’ordine da seguire: cooperazione e sovranità.
Secondo Macron, vanno quindi riscritte le regole dei rapporti est-ovest. La Nato ha fatto un errore, ha ammesso Macron in stile perfettamente neogollista, a espandersi a est mancando di rispettare gli accordi della fine della Guerra Fredda. Che prevedevano una Nato lontana dai confini russi. Però anche la Russia, ha specificato il presidente frencese, deve farsi aiutare e cooperare con l’Europa.
La Francia ha firmato, in questi giorni a San Pietroburgo, oltre 50 fra accordi commerciali e trattati. Alcuni di questi sono strategici, come la partecipazione della Total – con una quota del 10% – al prossimo impianto di estrazione e liquefazione del gas artico della Novatek. Ha fatto la stessa cosa Angela Merkel, cancelliera tedesca in visita a Sohi la scorsa settimana. Merkel e Putin si sono detti d’accordo a andare avanti a tutti i costi nella costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Per Putin se “L’Ue vuole restare competitiva deve acquistare il gas russo, che costa il 30% in meno di quello liquefatto Usa”.
Se Macron agisce si Putin, la Merkel pressa la Cina del presidente Xi Jinping. La cancelliera ha incontrato lo scorso 24 maggio il leader cinese e ha ribadito l’impegno tedesco a potenziare le relazioni tra Pechino e Berlino al più alto livello.
I rapporti e la cooperazione tra i due Paesi è sempre migliorata dopo la partnership strategica bilaterale firmata nel 2014. La Merkel è andata a Pechino in cerca di alleati sulla questione annosa dei dazi che Trump vuole imporre successivamente. Xi ha risposto che entrambi i Paesi devono aumentare la cooperazione industriale e esplorare congiuntamente nuovi e innovativi mercati.
Le visite di Macron e Merkel fanno pensare a un cambio di passo delle relazioni internazionali dell’Europa. Si vedrà quali fatti seguiranno. Di sicuro, c’è solo che Putin e Xi Jinping hanno molto gradito le visite europee.