Il presidente turco apre agli Stati Uniti. Erdogan vede più interessi comuni tra i due Paesi che differenze.
“Gli interessi comuni di Turchia e Stati Uniti superano le loro differenze e Ankara vuole una migliore cooperazione con Washington”. Lo ha detto il presidente Tayyip Erdogan con un raro tono conciliante.
I legami tra i due alleati della NATO sono stati tesi su una serie di questioni. A dicembre, gli Stati Uniti hanno sanzionato la Turchia per l’acquisto di sistemi di difesa russi S-400, mentre Ankara è stata infuriata dal sostegno degli Stati Uniti alla milizia curda YPG in Siria, che considera un’organizzazione terroristica.
La Turchia, che ha affermato di voler migliorare i legami con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha invitato Washington a porre fine al suo sostegno alle YPG. Ha accusato l’America di schierarsi con i militanti che hanno giustiziato 13 turchi nel nord dell’Iraq questo mese, mentre gli Stati Uniti hanno criticato Ankara sui diritti e le libertà.
“Come Turchia, crediamo che i nostri interessi comuni con gli Stati Uniti superino di gran lunga le nostre divergenze di opinione”, ha detto Erdogan nei commenti televisivi, aggiungendo che Ankara voleva rafforzare la cooperazione attraverso “una prospettiva a lungo termine su una base vincente”.
“La Turchia continuerà a fare la sua parte in un modo degno dei legami alleati e di partenariato strategico tra i due paesi”, ha aggiunto il presidente turco.
In una telefonata di questo mese che segna il primo contatto ufficiale da quando Biden è entrato in carica, il consigliere per la politica estera di Erdogan Ibrahim Kalin ha detto al consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan che la controversia S-400 deve essere risolta.
Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e il segretario di Stato americano Antony Blinken hanno discusso della controversia S-400 e di altri disaccordi durante la loro prima chiamata.
La Turchia ha assunto lo studio legale Arnold & Porter con sede a Washington per fare pressioni per la sua riammissione nel programma di jet F-35, dove era un acquirente e produttore, dopo che era stato rimosso dagli Stati Uniti sugli S-400. L’affermazione di Washington che i sistemi di difesa rappresentino una minaccia per gli F-35 viene respinta da Ankara.