I vagoni della M4 cominciano a correre nel tratto Linate-Dateo. La linea blu era prevista per Expo 2015.
La M4 forse ce l’ha fatta. La linea blu della metropolitana milanese entra parzialmente in funzione sabato 26 novembre nel tratto che collega il capolinea dell’aeroporto di Linate con piazzale Dateo. In tutto 6 fermate. I vagoni della nuova linea della rete del trasporto pubblico cittadino attraversano la parte orientale di Milano per 5 km e, nel dettaglio, le fermate di Repetti, Forlanini, Argonne e Susa, oltre a Linate e Dateo.
La linea blu, che nel fine settimana del 26 e 27 novembre sarà gratuita, è dotata di una flotta di 47 treni senza conducente(driverless), frequenza di treni ogni 90 secondi, capacità di trasporto di ciascun treno 600 passeggeri, 24mila passeggeri all’ora in ciascuna direzione. Previsti in un anno oltre 86 milioni di passeggeri.
Il sistema tecnologico si chiama “metropolitana leggera a automatismo integrale”. Per i profani che non conoscono il linguaggio tecnico significa che è una metropolitana classica ma con standard tecnici di più elevata qualità e sicurezza (vedi l’assenza di conducente) e meno costosa. Un salto di qualità notevole dopo quello già fatto con la linea Lilla, la M5 che collega da nord a sud la città, da piazzale Bignami allo stadio di San Siro.
La M4, che curiosamente è stata avviata e sarà completata molti anni dopo la M5, permette l’interscambio con due importanti poli strategici del trasporto milanese: il passante ferroviario a Dateo e la stazione Forlanini. Oltre ovviamente all’aeroporto di Linate dove arrivano diversi autobus di linea.
Il tratto chiuso finora, e adibito a cantiere, sarà quindi riaperto ma migliorato nell’arredo grazie a piste ciclabili, strutture sportive per il fitness, bocce e altre attività. Un grande progetto di riqualificazione non solo di mobilità sostenibile ma di sostenibilità urbana dato che l’intervento infrastrutturale muta completamente il paesaggio urbano di questa parte di Milano. Nel 2023 la M4 dovrebbe essere completata con l’apertura di altre stazioni come quella di piazza San Babila (dove si interseca con la M1) e conclusa definitivamente nel 2024 con il tratto fino a San Cristoforo (capolinea).
Nei piani iniziali la linea M4 doveva essere aperta entro il 2015, in occasione dell’Expo universale. Insieme alla linea 5 (M5) doveva integrare la rete della metropolitana milanese. Le vicissitudini legate ai finanziamenti e ai batti e ribatti tra Comune, Regione, Governo e privati hanno fatto ritardare i lavori, tanto che alla fine è entrata in funzione prima la M5 della M4. A Milano è capitato di sentire turisti, italiani e stranieri, che cercavano la M4 perché vedevano la linea 5 in funzione e non capivano dove si prendeva la 4.
Il progetto preliminare è stato approvato nel 2005. Gli scavi per le indagini archeologiche preliminari al progetto esecutivo sono stati effettuati nel 2008. La giunta comunale di Milano ha approvato nel 2010 uno stanziamento di 400 milioni di euro su un costo previsto complessivo di 1669 milioni di euro. Lo stato doveva metterci 786 milioni. La parte rimanente di 513 milioni andava trovata tra privati.
Il modello di gara stabilito era quello del project financing, una partnership pubblico privato. L’appalto venne assegnato nel 2011 alla cordata di imprese guidata da Impregilo. I piani iniziali di aprire la M4 entro il 2015 furono ridimensionati nel 2012 in un verbale che stabiliva l’apertura solo di tre stazioni per l’Expo. Questo obiettivo non fu raggiunto a causa di una divergenza con i privati che chiedevano 70 milioni di euro in più mentre il Comune era disposto a metterne 50 milioni. La situazione si sblocca negli anni successivi con i lavori che avanzano in mezzo alle diatribe della politica. Ora finalmente si intravede uno spiraglio.