Non solo elezione presidenziale ma anche referendum costituzionale sul futuro europeo. La Moldavia alle urne si gioca tutto.
Oggi, 20 ottobre 2024, la Moldavia sta tenendo un’elezione presidenziale cruciale insieme a un referendum costituzionale sul futuro europeo del paese. La presidente in carica, Maia Sandu, leader pro-EU, è favorita per vincere un secondo mandato, ma potrebbe affrontare un ballottaggio il 3 novembre se nessun candidato dovesse superare il 50% dei voti.
Il referendum, che si svolge contemporaneamente, è particolarmente significativo poiché propone di sancire l’integrazione europea come obiettivo strategico nella costituzione della Moldavia. Tuttavia, l’esito del referendum è incerto, con il paese profondamente diviso tra l’influenza russa e il desiderio di avvicinarsi all’Unione Europea. La regione separatista filorussa di Transnistria, che ha aumentato le tensioni sin dall’inizio della guerra in Ucraina, gioca un ruolo complicato in queste dinamiche.
La campagna elettorale è stata segnata da disinformazione e interferenze, con gruppi pro-russi che cercano di indebolire il sostegno all’UE, mentre le preoccupazioni economiche rimangono in primo piano per molti elettori. In particolare, la Russia è stata accusata di sostenere proteste e campagne anti-Sandu, cercando di influenzare l’esito sia delle elezioni che del referendum.
Questa giornata elettorale rappresenta un momento chiave per il futuro del paese, con possibili ripercussioni anche sul percorso di adesione della Moldavia all’UE, già avviato nel 2022.