Cos’è El Med, la connessione elettrica Italia Tunisia. Il progetto di un ponte elettrico tra Sicilia e Africa.
Si chiama El Med, la connessione elettrica Italia-Tunisia. Sarà completata nel 2025 ad un costo totale stimato di 597 milioni di euro. Lo riferisce il sito web di attualità “Tunisie Numerique”, citando la Rete europea dei gestori dei sistemi (Entso-e). Il cavo elettrico avrà una lunghezza di 192 chilometri, di cui 32 chilometri interrati, e collegherà le due sponde del Mediterraneo nelle località di Partanna in Sicilia e di El Hawaria a in Tunisia, si
legge ancora sul sito tunisino.
Il progetto del cavo sottomarino sarà eseguito dall’operatore italiano Terna e dalla compagnia tunisina Steg. Il costo totale dell’interconnessione è attualmente stimato a 672 milioni di dollari (597 milioni di euro), finanziati congiuntamente dall’Ue e attraverso partenariati pubblico-privato. Lo scorso 30 aprile, il ministro dello Sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, e il ministro tunisino dell’Industria e delle Piccole e medie imprese, Slim Feriani, hanno firmato a Tunisi un accordo di sostegno all’infrastrutture elettrica per rafforzare gli scambi di energia tra Europa e Nord Africa, il progetto El Med.
Da molto tempo si parla di un “ponte elettrico Sicilia-Tunisia” che dovrebbe essere realizzato da Terna. Al momento, tuttavia, il progetto “ElMed” non ha ancora visto la luce. L’idea è che nel breve periodo la Tunisia importi energia dall’Italia per far fronte all’aumento crescente dei consumi interni. Nel lungo periodo, invece, la Tunisia dovrebbe poter esportare energia verso l’Italia. Con ElMed, in sostanza, l’Italia gioca il ruolo di porta
d’accesso da e verso il mercato energetico europeo per la Tunisia.
Il progetto nacque da un accordo del 2009 tra Terna e la società omologa tunisina Steg (con la creazione di una società mista), seguito ad un accordo del 2008 fra i due ministeri competenti. Prevedeva la realizzazione, in Tunisia, di un polo di produzione elettrica (1.200 megawatt, di cui 800 megawatt per il mercato italiano) e di un cavo elettrico sottomarino
Italia/Tunisia da 1.000 megawatt per l’export (circa 230 chilometri). Il costo oscillava fra 1,7 miliardi e 2,2 miliardi di euro, con avvio di esercizio nel 2015/2016. Il progetto è stato però rivisto: si è eliminata la componente del polo di generazione in Tunisia e si è previsto, anziché un flusso Tunisia-Italia, un flusso biunivoco. Nel breve termine il cavo servirebbe ad esportare elettricità dall’Italia verso la Tunisia per circa 600 megawatt con possibilità di raddoppio.