Egitto e Russia firmano l’accordo per la costruzione di una centrale nucleare a El Dabaa, sulla costa mediterranea del Paese africano. L’accordo è stato firmato al Cairo, presente il presidente egiziano Al Sisi e dà seguito all’intesa sottoscritta con Vladimir Putin nella sua visita in Egitto lo scorso febbraio.
La centrale nucleare è la prima nella terra dei Faraoni. Sarà dotata di quattro reattori nucleari da 1200 megawatt ciascuno. El Dabaa, dove sorgerà l’impianto, si trova a metà strada tra il Cairo e Alessandria d’Egitto. I lavori cominciano a dicembre e ci vorranno almeno 12 anni per terminarli.
Mi é sembrata molto più lungimirante, intelligente e pratica la soluzione adottata da governo marocchino che sta impiantando centrali solari in diversi punti del Paese. Probabilmente l’Egitto vuole garantirsi l’appoggio russo nella guerra all’ISIS che preme ai confini meridionale e occidentale e s’imbarca in questo piano di lunghissima realizzazione con costi astronomici che probabilmente genererà una dipendenza egiziana dall’economia russa per qualche decina di anni. Forse l’attuale governo egiziano non ricorda bene la catastrofe ecologica ed economica della diga di Aswan anche allora promossa con l’aiuto russo, all’epoca URSS, o forse ne ha nostalgia. Non è che l’alleanza con la Russia possa fare di chiunque un Nasser, sempre ammesso che lo stesso Nasser possa essere considerato un buono statista e non semplicemente, come probabilmente fu, un demagogo.