Ecco il piano dell’Iran per la sicurezza nella regione del Golfo

Il presidente iraniano Rohani spiega all’Assemblea Generale Onu cos’è la Coalizione per la Speranza, il piano per la sicurezza e stabilità nel Golfo.

Il presidente dell’Iran, Hassan Rohani, interviene davanti all’Assemblea Generale dell’Onu per spiegare il piano per la sicurezza e stabilità nella regione del Golfo, precedentemente annunciato e chiamato “Coalizione per la Speranza”. Il Presidente nel suo intervento ritiene impossibile una ripresa dei negoziati finché rimangono le sanzioni. Ha anche rifiutato di incontrare Donald Trump alle Nazioni Unite.

Il piano di sicurezza e stabilità nella regione consiste nella realizzazione di uno spazio di dialogo e cooperazione tra tutti i Paesi del Golfo e dello Stretto di Hormuz, con la presenza dell’Onu, fondato sui principi della non ingerenza e non aggressione. La Coalizione per la Speranza unisce realtà con interessi comuni, puntando sul rispetto reciproco, parità di condizioni, soluzione pacifica delle differenze e sui già citati principi fondamentali di non aggressione e non interferenza negli affari degli altri.

Inevitabile, da qui, l’affondo agli Stati Uniti. In un’intervista a Fox News che ha preceduto il suo intervento alle Nazioni Unite, Rohani ha accusato gli Usa di sostenere il terrorismo nella regione del Golfo. Dal palco dell’Assemblea Generale, il capo del governo iraniano ha annunciato il rifiuto a nuovi negoziati sul Trattato del 2015 sul nucleare finché non saranno tolte le sanzioni imposte da Washington. Non si può negoziare, chiosa, in regime di sanzioni economiche. Una frecciata, il presidente iraniano la tira anche al’Europa che spende belle parole ma non prende una posizione tra Iran e Usa.

Sfuma anche la possibilità di un incontro Rohani Trump al Palazzo di Vetro. Prima dell’attacco agli impianti petroliferi in Arabia Saudita lo scorso 14 settembre, sembrava possibile un summit tra i due leader. Poi il raid, di cui è stato incolpato l’Iran ha fatto svanire ogni illusione di un colloquio. Il presidente iraniano all’Onu è stato molto esplicito, spiegando di non essere interessato a fare le fotografie. Prima si avviano i negoziati, poi si fanno le foto. Non il contrario, ha detto.

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