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E' giusto divulgare foto e generalità dei terroristi?

Dopo gli attacchi terroristici che hanno insanguinato Francia e Germania nel mese di luglio appena trascorso, si è acceso il dibattito se sia o meno lecita la divulgazione delle fotografie e delle generalità degli attentatori.

Soprattutto in Francia alcune emittenti televisive e alcuni giornali hanno pensato di non pubblicare più né le foto, né i nomi dei terroristi per non metterli sullo stesso piano delle vittime ed evitare il rischio di emulazione. I responsabili del quotidiano Le Monde e della televisione di informazione BFM  hanno deciso di smettere di divulgare foto e generalità degli attentatori per rispettare il bisogno di silenzio e la dignità delle vittime e dei loro parenti e amici; il clamore mediatico intorno a chi ha perso la vita negli attacchi e ai loro famigliari viene considerato offensivo e lesivo della loro dignità.

Il direttore del quotidiano Le Figaro invece ha fatto sapere che continuerà a pubblicare nomi e foto dei terroristi per dare ai suoi lettori una informazione corretta su quello che sta avvenendo in Europa e nel mondo e per un pieno rispetto del diritto di tutti i cittadini di conoscere chi sono i responsabili degli attentati che tanto hanno sconvolto l’opinione pubblica.

Anche in Svizzera e in Italia si sta molto discutendo sulla liceità della pubblicazione delle foto dei volti degli attentatori e dei loro nomi e cognomi, anche perché è molto difficile trovare un equilibrio tra diritto alla libera informazione e rispetto per le vittime in casi così delicati.

Proprio la grande delicatezza dell’argomento impedisce di prendere una decisione in modo facile: da un lato è sacrosanto rispettare le vittime e i loro famigliari che vogliono solamente piangere in silenzio i loro cari, dall’altro è anche necessario garantire a tutti una informazione corretta e senza censure.

La paura che rendere pubblici foto e nomi dei terroristi possa spingere altri ad emularli è un grande rischio che non va sottovalutato, ma non si può nemmeno chiedere ai media di censurare le notizie sugli attacchi terroristici e sui responsabili di tanto orrore.

È molto difficile dare ai lettori e ai telespettatori una informazione completa quando si è i bilico tra diritto di cronaca e rispetto per le vittime, e di sicuro il dibattito tra i favorevoli e i contrari alla divulgazione delle foto e delle generalità dei terroristi sarà ancora molto lungo.

Valeria Fraquelli    

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