Aumentare l’addestramento militare e il numero dei soldati. In altre parole, più formazione militare e più soldati nell’esercito. Sono gli obiettivi 2015 del Ministero della Difesa russo, annunciati dal Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe Valeri Guerasimov. Sorvegliati speciali dell’esercito del Cremlino sono la penisola di Crimea, Kaliningrad e l’Artico. Tre aree geografiche verso cui la Russia di Putin è particolarmente sensibile. Con l’annuncio di Guerasimov prende forma la dottrina militare annunciata da Putin dopo Natale e che contiene una novità di rilievo: la Russia considera suo interesse nazionale l’Artico e le Repubbliche dell’Ossezia del Sud e dell’Abkahzia. La “riforma” dell’esercito russo avviene però anche a seguito delle relazioni inclinate tra Russia, Stati Uniti ed Europa. Le sanzioni imposte stanno provocando effetti negativi sull’economia russa con la conseguenza di spingere il Cremlino a potenziare il proprio esercito. I timori di Mosca sono rivolti in particolare a Kaliningrad, enclave russa all’interno di due stati membri della Nato: la Lituania e la Polonia.
L’Artico invece negli ultimi anni è diventato un terreno appetibile a molti Paesi, incluso gli Stati Uniti e altri dell’Allenza Atlantica come la Danimarca, la Norvegia, il Canada. Nella regione Mosca possiede il poligono nucleare di Novaja Zemla (Terra Nuova) dove ha installato i potenti Mig 31.