Dichiarazione di intenti dell'Onu sui migranti

Le Nazioni Unite hanno adottato in sede di Assemblea Generale una dichiarazione di intenti per cercare di risolvere la crisi migratoria.

Assemblea Onu vara Dichiarazione di intenti sui migranti
Assemblea Onu vara Dichiarazione di intenti sui migranti

Le Nazioni Unite hanno adottato in sede di Assemblea Generale una dichiarazione di intenti per cercare di risolvere la crisi migratoria che ogni giorno che passa diventa sempre più ingestibile e coinvolge sempre più persone costrette da guerre, fame e carestie ad abbandonare le proprie case. La Dichiarazione di intenti non è vincolante, quindi gli Stati aderenti alle Nazioni Unite e firmatari sono solamente invitati ad accogliere i migranti e non obbligati, e questo consentirà a molti Paesi di rifiutare l’accoglienza e rimandare indietro i richiedenti asilo senza nemmeno identificarli e fornire loro i generi di prima necessità.

Nel testo ci sono principi e impegni di aiuto ai richiedenti asilo che dovrebbero essere rispettati da tutti e si ribadisce l’impegno delle Nazioni Unite a rispettare i diritti umani dei rifugiati e a combattere ogni tipo di razzismo e xenofobia. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha detto ai capi di Stato e di governo riuniti all’Assemblea: “ I rifugiati e i migranti non devono essere visti come un peso, ma come una risorsa, perché offrono ai Paesi ospitanti un grande potenziale se solo lo sblocchiamo”.

Entro il 2018 l’Assemblea Generale si è impegnata a varare un Global Compact, cioè un testo vincolante che dia agli Stati linee guida precise per affrontare la crisi migratoria, anche se la strada sarà lunga e complicata.

Tanti Paesi ancora si oppongono all’accoglienza dei migranti e non sarà facile superare le resistenze, e il fatto che la Dichiarazione di intenti sia un testo non vincolante di certo non aiuta a distribuire gli oneri di asilo tra i vari Stati. Per una più equa accoglienza che ripartisca i migranti tra i vari Stati sarebbe stato meglio adottare da subito un testo vincolante, come chiedeva anche il nostro governo, in modo da obbligare anche i Paesi più riottosi ad accettare sul loro territorio almeno un numero minimo di rifugiati ed alleviare così la pressione della marea umana di richiedenti asilo dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Italia e Grecia in primis.

Ci si chiede a questo punto quale valore potrà avere questa Dichiarazione di intenti piena di parole altisonanti e alti principi che si rifanno ai valori fondamentali su cui si basano le Nazioni Unite, ma non vincolante e quindi senza obblighi e responsabilità per chi non la vuole applicare.

Valeria Fraquelli

Leave a Reply