La crisi diplomatica tra Parigi e Roma tira un’altra bordata all’Unione Europea, già provata dal bilateralismo franco-tedesco e dalle divisione sul Venezuela.
La crisi diplomatica tra Francia e Italia prima o poi doveva esplodere. Finora si era limitata a litigi a distanza o beghe da cortile. Ora però la decisione di Parigi di richiamare il proprio ambasciatore alza il livello della tensione. Non si spara più in aria per farsi sentire, ma si punta il mirino sull’avversario. Il rischio è di arrivare a un raffreddamento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Di sicuro, la crisi tira un’altra bordata all’Unione Europea. Il Trattato di Acquisgrana aveva già assestato un duro colpo. La vicenda del posizionamento venezuelano aveva tirato il secondo fendente. Ora arriva lo scontro diplomatico tra Roma e Parigi. Il richiamo dell’ambasciatore è l’ultimo fatto di una vicenda che prosegue da tempo. L’Italia aveva convocato lo scorso anno l’ambasciatore francese a Roma dopo l’irruzione a aprile dei gendarmi francesi oltre il confine di Ventimiglia compiendo un blitz contro un gruppo di migranti. Il governo francese aveva convocato l’ambasciatrice italiana a Parigi per le frasi del ministro Di Maio sull’immigrazione e il ruolo della Francia nelle ex-colonie francesi. Ora la vicenda del richiamo dell’ambasciatore, che nel linguaggio diplomatico significa l’anticamera dell’interruzione dei rapporti. Di solito queste crisi si risolvono sgonfiandosi nel tempo e riallacciando le relazioni. La preoccupazione della crisi è che i due Paesi coinvolti sono membri e soci fondatori dell’Unione Europea. Certo non è la prima volta che succede tra Stati Membri dell’Ue. Nel 2017 abbiamo assistito al richiamo dell’ambasciatore ungherese in Olanda per alcune dichiarazioni fatte da un diplomatico olandese che aveva paragonato l’Ungheria di Orbàn allo Stato Islamico. Nel 2016, la Grecia richiamò il suo rappresentante in Austria per una crisi legata alla questione migranti. Ciò che è evidente è la crisi vera dell’Ue. Se non si corre ai ripari la direzione sarà lo sgretolamento e l’implosione. Se si tira un’altra bordata all’Unione Europea, la sopravvivenza dell’istituzione è a rischio sul serio.