I Paesi asiatici rivendicano la sovranità sulla regione dell’Himalaya. Nuova Delhi mobilita l’esercito.
La contesa tra Cina e India per la regione himalayana del Doklam prosegue da sette settimane. L’esercito indiano ha alzato il livello di allerta lungo il confine orientale con la Cina in prossimità della zona contesa. L’altopiano di Doklam, Himalaya, rivendicato da Cina e Bhutan, alleato dell’India e protetto militarmente dall’esercito di Nuova Delhi.
Cina e India hanno mobilitato circa 300 soldati, che si trovano a qualche centinaio di metri gli uni dagli altri dentro i rispettivi confini. Secondo fonti citate dall’agenzia Reuters non ci sono però rischi di una escalation militare tra i due colossi nucleari che, lo ricordiamo, si sono fronteggiati in una guerra breve ma sanguinaria nel 1962.
La mobilitazione degli eserciti per ora è dunque solo per motivi precauzionali.
La crisi sino-indiana è cominciata lo scorso giugno. Una società cinese di costruzioni stradali ha provato a realizzare una strada, allungandola fino all’altopiano del Doklam. La regione è contesa da Cina e dal Bhutan, uno Stato prevalentemente montagnoso.
L’India, che ha legami storici con il Bhutan, ha mandato i suoi miltari a bloccare i lavori della società cinese, scatendando l’ira di Pechino. La Cina ha chiesto a Nuova Delhi il ritiro dei suoi militari perché non aveva alcun titolo giuridico per intervenire nella questione.
L’India ha spiegato che l’intervento militare è stato necessario perché la costruzione stradale cinese era vicina al confine nordorientale e poteva minacciare la sua sicurezza e quella del Bhutan.
La Cina ha poi minacciato più volte il rischio di una escalation della crisi se Nuova Delhi non avesse ritirato le sue truppe. Il Gobal Times, giornale cinese in lingua inglese controllato da Pechino, ha espresso commenti durissimi sull’intervento indiano, anticipando contromisure cinesi. E le contromisure sono arrivate con lo stato di allerta delle truppe di Pechino vicino al confine indiano.
La lite tra vicini è cresciuta negli ultimi mesi per una serie di avvenimenti che ha riportato le relazioni tra cinesi e indiani ai livelli di tensione degli anni della guerra fredda.
L’assistenza militare cinese al Pakistan, storico avversario dell’India, preoccupa molto Nuova Delhi. Così come la presenza di Pechino in piccoli Stati dell’Asia meridionale storicamente area di influenza indiana.
La Cina a sua volta ha criticato l’appoggio dell’India al Dalai Lama con la decisione di lasciare al leader spirtuale tibetano l’influenza nello stato indiano dell’Arunachal Pradesh che la Cina rivendica come proprio. Infine, Pechino ha criticato le alleanza militari di Nuova Delhi con Stati Uniti e Giappone.