Una nave militare Usa si avvicina troppo agli isolotti artificiali cinesi dell’arcipelago Spratly. La Cina convoca l’ambasciatore americano a Pechino. Cosa dice il diritto internazionale.

Cina e Usa sull’orlo di una crisi nervi nel mar cinese meridionale. Una nave militare degli Stati Uniti, la USS Lassen, è entrata nelle acque territoriali cinesi nei pressi dell’arcipelago conteso delle Spratly. La Cina ha convocato l’ambasciatore Usa a Pechino per consultazioni.
Il segretario alla difesa degli Stati Uniti, Ash Carter, ha confermato in un’udienza al Senato che la nave americana non ha rispettato il limite delle 12 miglia dalle isole artificiali cinese. Si tratta di due scogli, Mischief e Subi i nomi, nell’arcipelago delle Spratly al centro di una contesa con gli Usa e altri Paesi costieri che continua da anni.
Il ministero degli esteri cinese ha condannato la violazione della sovranità cinese definendola una minaccia alla Cina. L’ambasciata cinese a Washington- riporta il britannico Guardian– ha aggiunto che il concetto di “libertà di navigazione” non deve servire come scusa per scaldare i muscoli. E ha invitato gli Usa a evitare provocazioni e ad agire con responsabilità per mantenere la pace e stabilità nella regione.
Evidentemente, al ministero degli esteri cinese e all’ambasciata di Washington non la pensavano così quando la Cina pochi mesi fa mise in campo una serie di provocazioni agli Usa in prossimità della visita del presidente Xi Jinping negli Stati Uniti. Tra queste ci fu anche l’episodio di una nave militare cinese che entrò nelle acque territoriali americane all’altezza dell’Alaska.
Cosa dice il diritto internazionale
La Cina sta rivendicando il rispetto delle 12 miglia nautiche attorno alle isole artificiali delle Spratly. In realtà, la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (10 dicembre 1982) stabilisce che la linea delle 12 miglia come limite territoriale della sovranità di uno Stato (le cosiddette acque territoriali) non si applica attorno a isolotti artificiali. Il diritto internazionale ha voluto proprio prevenire il caso che uno stato costruisca isole artificiali su scogli sommersi estendendo in questo modo le proprie acque territoriali e la propria sovranità.
La questione del Mar Cinese Meridionale
La Cina rivendica la maggior parte del Mare Cinese Meridionale, una delle zone più trafficate al mondo per commercio. In queste acque però le pretese di Pechino si scontrano con quelle di Malesia, Vietnam, Brunei, Filippine e Taiwan. Rilevazioni fotografiche da satellite hanno mostrato che la Cina ha costruito tre piste di lancio per aerei militari nell’arcipelago delle Spratly. Una di queste è stata costruita proprio sugli scogli di Mischief e Subi ai quali si è avvicinata un po’ troppo la nave militare Usa.
[…] forse la partita più grossa. La Cina sta cercando di “colonizzare” militarmente alcuni isolotti e scogli nel mezzo del Mar Cinese Meridionale e rivendica la sovranità sia su queste terre sia di conseguenza sulle acque circostanti. Le […]