Il 2 novembre 1917 la Gran Bretagna apre la porta alle aspirazioni ebraiche sioniste con la famosa Dichiarazione Balfour.
Cos’è la Dichiarazione Balfour? Nel pieno della prima guerra mondiale, il movimento ebraico sionista strappa alla Gran Bretagna una dichiarazione che cambierà il corso della storia. Il protagonista è il ministro degli esteri di Sua Maestà Lord Arthur James Balfour.
Il capo del Foreign Office britannico scrive una lettera a Lord Rotschild, allora il principale rappresentante della comunità ebraica inglese e punto di riferimento del movimento sionista.
Nella lettera, Balfour dichiara che la Gran Bretagna vede con favore la fondazione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebreo e promette di “facilitarne la realizzazione”.
La Dichiarazione Balfour rappresenta, come scrive il grande storico israeliano Eli Barnavi, la prima importante vittoria diplomatica del movimento sionista. Quest’ultimo è un movimento politico che si sviluppa a cavallo tra il XIX e XX secolo. L’idea è di Teodoro Herzl, ritenuto il fondatore del sionismo. Il suo obiettivo è ottenere l’autodeterminazione del popolo ebraico. Il pensiero di Herzl è riportato nel suo libro Stato degli Ebrei.
A favorire la nascita del movimento è lo sviluppo e diffusione di un forte antisemitismo in Europa sul finire del secolo. I pogrom contro gli ebrei, soprattutto in Russia e in Europa orientale (ma non mancano episodi anche in Francia e in altri Paesi europei), spingono molte famiglie ebraiche a fuggire in Palestina, allora sotto il dominio dell’impero ottomano. La regione palestinese viene individuata dai sionisti come terra promessa nel primo congresso mondiale sionista che si tiene a Basilea nel 1896.
L’importanza della Dichiarazione Balfour emerge alla fine del primo conflitto mondiale. La conferenza di Sanremo del 24 aprile 1920, in cui si incontrano i rappresentanti delle potenze vincitrici, approva il testo della dichiarazione.
La Conferenza di Sanremo
La conferenza definisce i mandati, cioè degli obblighi che le ex-potenze coloniali assumono verso gli abitanti delle ex-colonie e verso la Società delle Nazioni, istituzione internazionale creata nel 1919. A Sanremo, le potenze danno alla Gran Bretagna il mandato sulla Palestina (già in parte stabilito nell’accordo Sykes-Picot del 1916) e ci incorporano anche la Dichiarazione Balfour. Significa che Londra ha l’obbligo di sostenere il focolare ebraico in Palestina e permettere quindi l’arrivo degli ebrei nella regione.
La Dichiarazione Balfour apre quindi la strada all’insediamento ebraico in Palestina e alla futura nascita dello stato di Israele nel 1948.
Il testo originale della Dichiarazione Balfour