Cos'è il Trattato del Quirinale

Francia e Italia si apprestano a firmare il Trattato del Quirinale, un accordo di cooperazione tra i due Paesi che cambia gli equilibri europei del dopo Merkel.

Il 25 e 26 novembre il presidente francese Emmanuel Macron è in visita in Italia. A Roma incontra il presidente Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi. Nel corso della sua missione romana, Macron firma, nelle sale del Quirinale, il Trattato fra la Repubblica francese e la Repubblica italiana per una cooperazione bilaterale rafforzata, conosciuto come Trattato del Quirinale.

Il patto, secondo le diplomazie italiane e francesi, rafforza la collaborazione tra Parigi e Roma; conferma il ruolo dell’Italia in Europa dopo la presidenza del G20; porta benefici reciproci.

Il Trattato del Quirinale è però sotto accusa e al centro di polemiche. Il timore espresso su diversi media è che l’intesa crei una subalternità italiana alla Francia o, come riporta l’Agenzia Nova, esprima “l’atteggiamento predatore francese verso l’Italia”. Le autorità francesi definiscono false le accuse e spiegano che non c’è nessuna intenzione di creare timore e allarmismo.


Cos’è il Trattato del Quirinale

L’accordo formalizza il progetto di cooperazione franco-italiano e il quadro delle relazioni tra i due Paesi. Lo firmano Macron e il premier italiano Mario Draghi.

Il Trattato del Quirinale conclude un lungo percorso avviato nel gennaio 2018 dallo stesso presidente francese e dall’allora ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo mise da parte durante il suo primo governo per l’opposizione di alcune fazioni politiche interne all’esecutivo. Proprio lo stesso Conte, nel suo secondo governo, rilanciò il patto. Conte e Macron riaffermarono la volontà di arrivare alla firma del progetto durante il loro incontro a Napoli nel febbraio 2020. Mario Draghi, che è succeduto a Conte, dichiarò in un intervento al Senato nel 2021 di volere rinsaldare le relazioni con Parigi e, riferendosi al Trattato, di firmarlo entro l’anno. Macron ha accolto l’invito di Draghi annunciando la volontà francese durante la visita di Mattarella all’Eliseo nel luglio 2021.


Cosa sappiamo del testo del Trattato del Quirinale

Il testo non è ancora stato pubblicato. Pertanto ci si deve basare su quanto riportato dalla stampa.

L’accordo è la versione alpina del Trattato dell’Eliseo del 22 gennaio 1963 tra Francia e Germania Ovest, poi rinnovato a Aquisgrana nel 2019 da Angela Merkel e Emmanuel Macron. Se l’accordo dell’Eliseo rafforzava la cooperazione franco-tedesca e la stabilità in Europa centrale, quello del Quirinale garantisce stabilità nei rapporti tra Roma e Parigi.

Il patto aumenta il peso dell’Italia in Europa e fa da contrappeso all’asse franco-tedesco. In particolare, ridimensiona il potere della Germania sostenuta spesso dai Paesi dell’Europa orientale e settentrionale; offre anche alla Francia l’opportunità di una realpolitik europea senza precedenti, giocando su due alleanze e usando quella che le è più opportuna al momento.

Secondo alcuni media, il testo, non ancora reso pubblico, indica la creazione di un sistema di commissioni bilaterali su specifiche tematiche, incluse quelle delle politiche industriali e delle intese economiche, che servono a prevenire i disaccordi tra le parti e a garantire la tutela dei rispettivi interessi.

Obiettivo del Trattato è di migliorare le relazioni tra i due Paesi in diversi campi, soprattutto in quello industriale e culturale.

A dicembre dovrebbe insediarsi il nuovo governo tedesco e chiudersi l’era di Angela Merkel. In Europa torneranno a essere in gioco gli equilibri e le alleanze con una Germania che potrebbe trovare antagonisti come l’Italia. Berlino difficilmente potrà avere lo stesso ruolo degli ultimi 15 anni. Ma potrà essere un alleato di convenienza per Roma o Parigi se il Trattato del Quirinale dovesse andare in crisi.

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