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Cosa succede tra Stati Uniti e Iran

La tensione Stati Uniti e Iran spiegata in cinque punti

La tensione Stati Uniti e Iran spiegata in cinque punti

Rohani contro Trump. Sanzioni Usa a Khamenei e Zarif. Cosa succede tra Stati Uniti e Iran. Aggiornamento quotidiano sulla crisi di nervi.

E’ alta tensione tra Stati Uniti e Iran. La crisi di nervi in corso da mesi rischia di portare i due Paesi sul precipizio del conflitto. Le forze armate iraniane hanno abbattuto il 20 giugno un drone di monitoraggio Usa. Dura la reazione di Donald Trump: “L’Iran ha fatto un grosso errore a colpire il drone americano”, ha detto il presidente Trump in un’intervista. Vladimir Putin ha dichiarato che una guerra tra i due Paesi sarebbe una catastrofe. Il Segretario dell’Onu ha fatto un appello alla calma a tutte le parti. Ma gli Stati Uniti lanciano cyberattacchi e Trump impone sanzioni contro l’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana e il ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif.


Il testo dell’accordo sul nucleare del 2015


Aggiornamento continuo sulla crisi tra Stati Uniti e Iran:

(25 giugno) Il presidente dell’Iran, Hassan Rohani, è intervenuto con un discorso alla nazione sulla tv iraniana in risposta agli Stati Uniti. “La Casa Bianca è afflitta da un ritardo mentale”, ha dichiarato dopo la decisione di Trump di imporre sanzioni contro la guida spirituale Ali Khamenei e il ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif. Rohani usa quindi un’espressione che maschera un insulto verso il presidente americano. In precedenza, lo stesso Khamenei aveva già provato a insultare il capo della Casa Bianca. Rohani ha anche aggiunto che a Washington sono “mentalmente incapaci”, sottolineando che i leader iraniani a differenza degli altri Paesi non hanno conti miliardari all’estero da bloccare con sanzioni. Trump aveva firmato le sanzioni dicendo che l’Iran deve rinunciare al sogno di avere una bomba atomica. Rohani ha anche criticato l’atteggiamento americano che chiede dialogo con l’Iran ma allo stesso tempo sanziona il suo ministro degli esteri. Ma dal presidente iraniano arriva anche una forte critica ai fondamentalisti interni all’Iran, colpevoli di avere sempre criticato l’accordo sul nucleare 2015 e le visite di aziende straniere. In questo modo, ha spiegato Rohani, hanno contribuito a indebolire il Trattato.

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