La Francia ha richiamato a Parigi i suoi ambasciatori accreditato in Usa e Australia. Ma cosa significa richiamare l’ambasciatore?
La tensione della Francia con Usa e Australia si è tradotta inevitabilmente in una decisione pesante per i rapporti diplomatici: Parigi ha richiamato in patria il proprio rappresentante diplomatico a Washington e Canberra. Ma cosa significa richiamare l’ambasciatore?
Nelle relazioni internazionali accade sovente il richiamo dei diplomatici accreditati presso un Paese straniero.
In diplomazia il richiamo dell’ambasciatore significa interrompere le relazioni con uno stato. Non vuole dire chiuderle del tutto. Però è un segnale molto forte di crisi diplomatica. L’ambasciatore è il più alto rappresentante di uno Stato all’interno di un altro. E’ il vertice della scala gerarchica dei diplomatici e consoli che si trovano nel Paese straniero. E’ dunque facile comprendere cosa significa richiamare l’ambasciatore. Il massimo rappresentante dello Stato ospite abbandona il Paese interrompendo ogni attività diplomatica e paralizzando le relazioni. Scrivevamo che non vuole dire chiuderle del tutto. Di solito si lascia una porta aperta lasciando un incaricato d’affari, una figura minore ma punto di riferimento e di dialogo per fare comunicare i due governi.
Non sempre il richiamo dell’ambasciatore è legato a crisi diplomatiche. Un diplomatico, per esempio, può essere richiamato nei momenti in cui cambia il governo di un Paese. In questo caso il nuovo esecutivo sceglie di nominarne un altro per motivi di organizzazione interna. Oppure in casi rari un ambasciatore viene considerato persona non grata e invitato a rientrare dallo Stato ospite. Questo caso, molto raro, di solito è un problema legato a rapporti tra il singolo diplomatico e lo Stato straniero che deve accreditarlo, e non tra i due Stati.