Altissima tensione in Medio Oriente. Aggiornamento quotidiano sul conflitto tra Israele e Hamas. Raggiunta la tregua.
Cosa succede in Medio Oriente? Il conflitto tra Israele e Hamas riesplode a pochi giorni dal Festival Eurovision, previsto a Tel Aviv il 14 maggio. La data è simbolica perché è quella della dichiarazione della nascita dello Stato israeliano nel 1948. Lo scontro tra israeliani e Gaza era ripreso lo scorso anno e poi rinvigorito in prossimità delle recenti elezioni israeliane che hanno riportato al governo una coalizione di centro-destra guidata da Benjamin Netanyahu.
Di seguito i fatti e gli aggiornamento riferiti al conflitto tra Israele e Hamas.
Ultimo aggiornamento (6 maggio 2019): Torna la normalità pian piano tra la Striscia di Gaza e Israele. E’ confermato il raggiungimento di un’ intesa per il cessate il fuoco a Gaza. Anche la televisione al-Aqsa di Hamas aveva annunciato un cessate il fuoco a partire dalle 4.30 locali.
- Oltre 600 razzi lanciati dalla striscia di Gaza verso Israele. Decine di vittime. Almeno 17 palestinesi morti in 48 ore di raid di Tel Aviv. Tre gli israeliani morti a seguito degli attacchi di Hamas. Gli Stati Uniti e le Nazioni Unite hanno condannato i lanci di razzi da Hamas e dalla Jihad islamica contro Israele (5 maggio 2019);
- La mattina del 4 maggio sono stati lanciati oltre 200 razzi dalla striscia di Gaza verso Israele. Molte abitazioni dei villaggi vicino al confine con Gaza sono state colpite. L’allarme ha continuato a suonare e gli abitanti si sono diretti verso i rifugi anti aerei.
- La prima risposta dell’esercito israeliano è stata di chiudere i valichi di frontiera con Gaza: sia quello pedonale di Eretz sia quello merci di Kerem Shalom.
- Dura risposta dell’aviazione israeliana come rappresaglia contro l’attacco da Gaza. I caccia con la stella di David hanno colpito più parti della striscia di Gaza. A Beit Lahia i bombardamenti israeliani hanno ucciso una bambina di 1 anno e due mesi. Colpito a Gaza City un edificio di quattro piani e distrutto un tunnel sotterraneo della Jihad islamica a Rafah nel sud della Striscia dal quale si progettavano attacchi in Israele.
- L’inviato dell’Onu in Medio Oriente Nickolay Mladenov è al lavoro per raggiungere un cessate il fuoco. La sua azione diplomatica coinvolge l’Egitto, oltre a Hamas e Israele.
- Per i servizi israeliani c’è la jihad islamica dietro gli attacchi e i lanci di razzi. L’obiettivo, secondo i 007 di Tel Aviv, è realizzare attacchi contro Dimona, l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv ed i porti di Ashdod e di Haifa.