Il segretario di stato Usa Mike Pompeo pone 12 condizioni all’Iran. Se Teheran non accetta saranno applicate le sanzioni più pesanti mai viste nella storia
Mike Pompeo va giù duro con l’Iran. Il segretario di stato Usa ha fatto intendere che Washington non si ferma con l’uscita dal trattato nucleare del 2015 firmato con Teheran.
La Casa Bianca vuole andare avanti e impedire che il regime teocratico degli Ayatollah prosegua le sue attività nucleari. Per Pompeo il governo di Teheran deve cessare le interferenze in Medio Oriente e nella regione del Golfo. Stop quindi al sostegno a milizie come Hezzbollah o a Damasco. Gli iraniani devono anche fermare il proprio programma nucleare.
Sono alcune delle condizioni annunciate dall’ex-capo della Cia e ora segretario di stato americano durante un intervento all’istituto conservatore Heritage Foundation di Washington. Se l’Iran non le accetta, allora andrà incontro a “sanzioni senza precedenti nella storia”.
Pompeo però non ha detto quali misure intenda prendere contro l’Iran.
Per ora la conseguenza della linea dura americana sta mettendo in una posizione critica le imprese europee che avevano già stretto rapporti commerciali e investimenti economici in Iran. Queste adesso si trovano nella condizione di scegliere se proseguire con le attività economiche in Iran sacrificando quindi i loro commerci con aziende americane, o viceversa rinunciare al commercio con l’Iran preservando i rapporti con “l’amico americano”.
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Cosa chiedono davvero gli Stati Uniti?
Il capo della diplomazia Usa ha chiesto 12 condizioni per fare un nuovo accordo con l’Iran. Tra queste c’è il ritiro delle forze iraniane dalla Siria e il sostegno ai ribelli in Yemen.
Le altre condizioni all’Iran possono così sintetizzarsi:
- Fornire all’Agenzia Internazionale per l’energia atomica un resoconto dettagliato del precedente programma nucleare a uso militare iraniano. E poi dichiarare di rinunciarci per sempre;
- Cessare il comportamento minaccioso verso i suoi vicini. Incluse le minacce di distruggere Israele e lanciare i missili su Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti;
- Rilasciare tutti i cittadini americani, e dei Paesi alleati, detenuti o scomparsi in Iran;
Perché l’Iran è visto come una minaccia regionale
L’influenza iraniana si è diffusa in tutto il Medio Oriente dove ci sono comunità musulmane sciite. Dal Libano all’Iraq, quindi. Inoltre, lo storico sostegno di Teheran al movimento sciita di Hezzbollah in Libano preoccupa particolarmente Israele. L’Arabia Saudita accusa l’Iran di appoggiare i ribelli Houthi in Yemen, destabilizzando il Paese. in Siria, Teheran è uno dei pochi alleati del presidente Bachar al-Assad.