I missili possono colpire anche in Europa. Russia contro sanzioni. Media sudcoreani: Kim sta spostando missile intercontinentale verso costa occidentale.
I venti di guerra soffiano senza tregua sulla Corea e il resto del mondo. L’escalation militare è un’ipotesi che non può essere scartata.
La pensa così in particolare il ministro francese alla Difesa, Florence Parly. Parlando ai militari francesi a Tolone, la ministra ha detto che l’Europa potrebbe essere alla portata dei missili del leader nordcoreano Kim Jong-un prima di quanto si pensi. Quindi, bisogna essere pronti.
Intanto, proseguono le esercitazioni militari della Corea del Sud cominciate a seguito delle continue provocazioni di Pyongyang. Le manovre militari di Seul si sono spostate a livello marittimo dopo quelle aeree e di lanci di bombe dei giorni scorsi. Nel Mar del Giappone, sono in movimento navi militari sudcoreane in esercitazione.
La Russia è ritornata a ribadire la propria opposizione a ulteriori sanzioni contro la Corea del Nord. Per il presidente Vladimir Putin le sanzioni sono “inutili e inefficaci”. Così come lo sarebbe un’azione militare perché la Corea del Nord ha la bomba atomica e attaccarla significa andare incontro a una catastrofe.
Per Mosca, i nordcoreani piuttosto che rinunciare al programma nucleare mangerebbero erba. Il loro problema è sentirsi sicuri, e la sicurezza per ora può garantirgliela l’arma nucleare.
Non la pensano così Angela Merkel e Donald Trump. In un colloquio telefonico, i capi di stato di Germania e Stati Uniti si sono trovati d’accordo sulla necessità di rafforzare la pressione internazionale su Kim Jong-un e di fare in modo che il Consiglio di Sicurezza Onu approvi nuove e più forti sanzioni.
A aumentare di più la tensione è circolata in queste ore una notizia pubblicata sulla testata sudcoreana Asia Business Daily: i nordcoreani starebbero spostando un missile balistico intercontinentale verso la costa ovest del Paese.
Sulla crisi è intervenuto pure il G7. I leader politici dei 7 Paesi, Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Shinzo Abe, Theresa May, Donald Trump hanno condannato i test nordcoreani chiedendo che Pyongyang abbandoni il programma nucleare e i test dei missili balistici “in maniera completa, verificabile e irreversibile”.
La Cina continua a insistere sulla necessità di lanciare un negoziato. All’Onu l’ambasciatore cinese ha chiesto la necessità di approvare una risoluzione per la pace, specificando che Pechino non permetterà mai il caos e la guerra nella penisola coreana.
Cina e Russia insistono sulla soluzione politica e diplomatica. Difficile farlo quando l’ambasciatore nordcoreano all’Onu, ha detto da Ginevra che le bombe sono pacchi regalo per gli Stati Uniti e ne arriveranno altre.