Nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite i membri permanenti trovano il compromesso.
E’ una risoluzione di compromesso che accontenta tutti quella approvata la scorsa notte dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu a New York.
La risoluzione proposta dagli Stati Uniti prevede ulteriori sanzioni nei confronti del regime di Pyongyang.
Da una parte sono state messe al bando le esportazioni di prodotti tessili dalla Corea del Nord. Questo divieto di acquistare manufatti tessili è un duro colpo per l’economia nordcoreana, che si appoggia molto sull’industria tessile.
Dall’altra parte, l’Onu ha stabilito il divieto assoluto di vendere ai nordcoreani petrolio e gas naturale, salvo le quantità necessarie a garantire il fabbisogno della popolazione.
La risoluzione quindi ha trovato un equilibrio tra le esigenze della Russia e della Cina con quelle degli Stati Uniti. L’ambasciatrice americana all’Onu ha detto che le sanzioni non sono ancora totali perché la Corea del Nord non ha “ancora superato il punto di non ritorno”.
Soddisfazione è stata espressa dalla Cina, che aveva chiesto meno durezza per lasciare una porta aperta a una eventuale ripresa del dialogo. La Russia ha sostenuto la scelta delle sanzioni nonostante avesse tenuto in queste settimane una linea rigida su qualunque tipo di divieti da applicare a Pyongyang, dicendo in più occasioni che ulteriori sanzioni avrebbero aumentato i rischi di conflitto.
