Conservatori avanti a tutta in Europa

I conservatori avanzano in Europa. Finlandia e Bulgaria assistono alla vittoria elettorale del centro-destra.

L’affermazione dei conservatori in Finlandia e Bulgaria riapre il dibattito sul consenso in Europa verso la condotta politica sul conflitto in Ucraina. La sconfitta a Helsinki di Sanna Marin è un segnale importante. Perché la Marin ha giocato tutta la partita sull’adesione alla Nato come difesa dalla minaccia della Russia. La posizione dei conservatori e meno nitida. Va a loro vantaggio il fatto di non avere portato la campagna elettorale sulla questione Nato sì o Nato no. Tuttavia, nel Consiglio Europeo aumenta il fronte dei conservatori non troppo benevoli verso una politica dura nei confronti di Mosca da parte di Bruxelles. Anche l’affermazione della coalizione conservatrice in Bulgaria è un segnale importante. Il leader del centro-destra non ha i numeri per governare da solo e deve cercare alleanze. Probabile che bussi alla porta degli ultranazionalisti filorussi. Sarebbe una compagine esecutiva preoccupante, soprattutto dentro la Nato della quale Sofia fa parte. La Bulgaria è uno stato chiave di rilievo nel fianco orientale dell’Alleanza militare. Un suo posizionamento ambiguo, con strizzate d’occhio alla Russia comporterebbe un rovesciamento degli equilibri di politica internazionale. E tensioni. Infine, c’è la questione Montenegro. La Nato dovrebbe monitorare maggiormente quello che succede nel piccolo paese balcanico. La sconfitta del partito filo-occidentale apre la prospettiva a nuovi scenari. Certo, il neo presidente non è un filo-russo, né tantomeno un filo-serbo. Tuttavia, i timori che l’anti-atlantismo possa prendere il sopravvento sono molti. Forse è ora che dentro l’Ue e Nato si apra un confronto su queste tematiche perché la posta in gioco è molto alta.

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