Il generale libico Haftar minaccia l’Italia per le navi militari richieste dall’altro leader della Libia Serraj. Macron aveva messo d’accordo i due leader libici a Parigi. Ora l’accordo è a rischio.
Roma approva l’invio di navi militari in Libia per bloccare i trafficanti di esseri umani. Il generale Khalifa Haftar del governo libico di Tobruk minaccia di sparare a navi militari italiane non autorizzate in acque libiche.
La proposta del governo italiano di usare mezzi militari è stata approvata dal Parlamento italiano. La richiesta però di inviare navi e sottomarini verso le coste libiche è arrivata dal presidente del governo di unità nazionale libico Fayez al-Serraj.
Serraj ha incontrato il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni all’indomani del vertice di Parigi sulla Libia voluto dal presidente francese Emmanuele Macron.
Il piano di Macron prevedeva un faccia a faccia tra Serraj e il generale Haftar, il leader del governo di Tobruk che non riconosce la legittimità del governo di Serraj con sede a Tripoli.
L’offensiva diplomatica della Francia aveva fatto irritare la diplomazia italiana che stava seguendo da anni la complicata questione libica. Lo scontro diplomatico è stato poi sfiorato dopo la proposta di Macron di creare un hotspot per immigrati in Libia.
L’incontro di Parigi Serraj-Haftar aveva portato a un impegno per il cessate il fuoco e all’avvio di un dialogo tra le parti difficile fino a quel momento.
Ora l’intesa raggiunta a Parigi da Macron rischia di fallire. La scelta italiana di mandare navi militari verso le coste libiche può bruciare il piano del presidente francese.
Se le navi italiane entrano in Libia, il generale Haftar potrebbe reagire. La sua reazione renderebbe impossibile qualunque dialogo con la controparte a Tripoli: il presidente Serraj. E’ noto infatti che Serraj ha chiesto l’intervento italiano a Gentiloni.
Se Haftar non tollera quella decisione, molto difficilmente potrebbe tollerare di portare avanti un cessate il fuoco o una collaborazione con Serraj, che è quello che ha richiesto le navi che Haftar non vuole. Quindi quello che c’è in gioco è la possibilità di collaborazione tra i due leader libici. Ma anche il fallimento della strategia diplomatica di Macron.