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Come l’America Latina va verso la Russia

Come l'America Latina va verso la Russia

I paesi latinoamericani scivolano sempre più verso Russia e Cina. Il Brasile di Lula è al lavoro per creare un fronte sudamericano.

L’America Latina va verso Russia e Cina. Il Sud America scivola dunque nell’orbita di Mosca e Pechino e si consolida nel vertice della Nuova Banca di Sviluppo (Nbs), l’organo finanziario dei paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), che si svolge a Shanghai il 30 e 31 maggio. Nel meeting, il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva è riuscito a far approvare un meccanismo finanziario per aiutare l’economia argentina, profondamente in crisi finanziaria. Lula sta anche lavorando per far entrare il Venezuela di Nicolas Maduro nei Brics. Tuttavia, l’ingresso del Venezuela nei Brics è tutt’altro che scontata. I Paesi latinoamericani, insieme a India, Russia e Cina, puntano a potenziare i nuovi centri di potere mondiale oltre a costruire un meccanismo finanziario alternativo a quello del Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. Molti dei paesi sudamericani hanno votato a favore della risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu, che chiede il cessate il fuoco in Ucraina e il ritiro immediato delle forze russe dai territori occupati. La Russia ha in effetti pochi alleati nella regione. Solo il Nicaragua ha votato contro la risoluzione. Bolivia, Cuba e El Salvador si sono astenuti. Il Venezuela non ha votato. In questo contesto, Russia e Cina stanno lavorando per estendere la loro influenza nel subcontinente americano. Mosca cerca di uscire dall’isolamento puntando su Africa e America Latina. Il viaggio del ministro degli esteri russo Serghej Lavrov in Africa e i summit con gli Stati del Sud America indicano che il Cremlino sta costruendo una exit-strategy dalla cerchia di isolamento.

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