La crisi tra Baku e Teheran è al centro dell’interesse internazionale. Come capire la tensione tra Iran e Azerbaijan in cinque punti.
La crisi politica tra Baku e Teheran ha focalizzato l’attenzione di osservatori e analisti internazionali oltre a quella delle diplomazie e cancellerie statali. Cosa succede tra le due grandi potenze regionali? Come capire la tensione tra Iran e Azerbaijan? Proviamo a spiegarlo in cinque punti.
L’esercitazione trilaterale dell’Azerbaijan con Pakistan e Turchia cominciata alcune settimane fa ha fatto irritare gli Ayatollah di Teheran. Le manovre militari si sono svolte a 500 km dal confine iraniano. Il governo del presidente Ebrahim Raisi si è sentito accerchiato. E’ sufficiente dare un’occhiata alla mappa geografica per rendersi conto. L’Azerbaijan sta a nord dell’Iran con il quale condivide una parte del confine settentrionale. La Turchia confina a nord-ovest, mentre il Pakistan sta alle spalle dell’Iran confinando a sud-est. La trilaterale Baku-Ankara-Islamabad inevitabilmente preoccupa Teheran, che vede le esercitazioni militari come la prova generale di un’alleanza anti-iraniana.
L’Azerbaijan nelle scorse settimane ha imposto regole più rigide per il transito dei tir iraniani diretti in Armenia. In alcuni casi, le autorità azere hanno anche arrestato i camionisti. I posti di blocco puntano a ispezionare e controllare il commercio iraniano verso il Nagorno-Karabakh e passando attraverso l’Armenia dove c’è l’unica strada di collegamento. Il presidente azero ha chiesto più volte come mai l’Iran continua un commercio così imponente verso una zona, quella del Nagorno-Karabakh, che ha solo 25000 abitanti. Per Baku l’ingresso continuo di camion sul suo territorio per dirigersi in Armenia e Nagorno-Karabakh sono illegali e pertanto ha deciso di monitorare e tassare i tir iraniani.
Il rafforzamento dei rapporti tra Azerbaijan e Israele scuote la politica iraniana che vede in pericolo la propria sicurezza. In passato, c’è stata sempre una freddezza nei rapporti tra la Repubblica Islamica e lo Stato ebraico. Le relazioni poi sono però cambiate. L’Azerbaigian è il maggiore fornitore di energia di Israele, che ha fornito a Baku (insieme alla Turchia) i droni da ricognizione e da bombardamento che hanno permesso alle truppe azere di sbaragliare le difese armene durante il conflitto per il controllo del Nagorno-Karabakh. Ad agosto Baku ha inaugurato il suo primo ufficio di rappresentanza economica e commerciale in Israele creando allarme a Teheran. Il ministro degli esteri iraniani ha subito messo in chiaro le cose: “L’Iran non tollera la presenza e l’attività contro la propria sicurezza nazionale del regime sionista” nei pressi dei propri confini.
Per tutta risposta l’Iran ha organizzato esercitazioni militari nei pressi del confine azero. Nome in codice: “I conquistatori di Khaybar”. Obiettivo: “migliorare la prontezza al combattimento” delle unità militari di Teheran” secondo la dichiarazione delle froze armate iraniane. Gli iraniani hanno ammassato al confine un gran numero di militari, di mezzi corazzati e di missili, il che ha spinto gli azeri a mobilitare a loro volta le proprie truppe. il presidente azero Ilham Aliyev ha definito la mossa della Repubblica islamica “un evento sorprendente”.
Per tutta risposta le autorità di Baku e le controparti turche hanno annunciato l’esercitazione militare Fratellanza indistruttibile 2021 che prenderà il via il 5 ottobre. Questa manovra militare è la risposta azera a quella iraniana de I conquistatori di Khaybar svoltasi vicino ai confini dell’Azerbaijan pochi giorni prima.