Usa e Russia trovano un’intesa a Monaco sulla prosecuzione del negoziato per la Siria. Cessate il fuoco entro una settimana. Il presidente siriano Assad intende però proseguire l’avanzata in Siria e riconquistare l’intero Paese.

Stati Uniti e Russia si incontrano a Monaco di Baviera per discutere il percorso del negoziato per la Siria avviato a Ginevra. Secondo quanto annunciato dal segretario di Stato Usa, John Kerry, e dal ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, c’è l’accordo per la fine delle ostilità in una settimana e per l’arrivo degli aiuti umanitari. Dietro l’angolo però restano aperte alcune questioni. Sono cinque i punti che possono mettere in crisi i colloqui tra le parti del conflitto in Siria.
1) La Russia tenta di far scattare l’entrata in vigore del cessate il fuoco il 1 marzo. Gli Stati Uniti parlano di una settimana. Gli Usa sospettano che la proposta russa abbia come obiettivo di far guadagnare terreno all’esercito governativo di Bashar al-Assad. I militari di Damasco avanzano infatti nelle zone controllate dai ribelli. Ora sembra che sia stato trovato l’accordo sul cessate il fuoco entro sette giorni. Si vedrà nei prossimi giorni gli sviluppi reali dell’intesa.
2) L’esito della battaglia per Aleppo è cruciale per le sorti del negoziato siriano. Aleppo era, prima della guerra, la città più grande in Siria. Ora è divisa tra forze ribelli dell’opposizione ad Assad e settori filo-governativi. Una eventuale vittoria dell’esercito governativo, che sta assediando Aleppo, ha effetti psicologici straordinari: potenzia l’umore e la percezione di potenza di Damasco e dell’alleato russo; indebolisce la tenuta psicologica e la volontà delle forze ribelli. L’esito di Aleppo influisce soprattutto sul negoziato per la Siria. L’avanzata e la conquista di territorio da parte delle forze di Assad, indebolisce il potere contrattuale al tavolo negoziale dei delegati dell’opposizione siriana. In sostanza, più Assad ottiene successi, più è difficile per le forze anti-Assad far valere le loro rivendicazioni al negoziato di Ginevra.
3) Sul tavolo dei colloqui siriani pesa la posizione di Mosca riguardante l’ipotesi di intervento di terra in Siria. Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno dato la loro disponibilità nel caso la coalizione anti-Isis decida per l’opzione militare con truppe di terra. Il primo ministro russo, Dmitry Medvedev, ha detto a una rivista tedesca che l’offensiva di terra è una scelta pessima. Perché la guerra può diventare guerra permanente, come fu in Afghanistan. Medvdev si spinge anche più in là e parla, riporta El Paìs, di rischi di guerra mondiale se non si esce con una soluzione politica dal pantano siriano.
4) Il presidente siriano Bashar al-Assad ha detto all’Agenzia French Press che intende prendere il controllo dell’intero Paese sottraendolo alle forze ribelli. Lo riporta la Bbc. Una posizione che può rimettere in gioco quanto raggiunto a Monaco da Usa e Russia.
5) Le accuse della Nato verso la Russia indeboliscono l’esito dei colloqui di Monaco e del tavolo di Ginevra. Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto che: “La Russia continua ad attaccare le postazioni dei gruppi di opposizione siriani. Queste operazioni aeree possono vanificare gli sforzi per raggiungere un negoziato”. Stoltenberg dà un giudizio positivo sull’accordo, ma -spiega- “occorre vedere se riesce ad entrare in vigore”.
“…Una eventuale vittoria dell’esercito governativo, che sta assediando Aleppo…”
Aleppo era assediata da tre anni dai “ribelli”; l’assedio in questione è stato spezzato poche settimane fa. Ne starà iniziando uno nuovo. La città rimane un cumulo di macerie, su questo non ci piove.