Chi è Miguel Dìaz Canel, il nuovo presidente di Cuba

Chi è e quali sono le sfide del nuovo presidente di Cuba.


Quando gli Stati Uniti di Barack Obama e Cuba decisero di normalizzare le relazioni diplomatiche si pose fine a decenni di amara contrapposizione tra i due Paesi. Le ambasciate rispettive furono riaperte, gli americani ripresero le comunicazioni con l’isola. Cuba insomma uscì dal congelamento da Guerra Fredda in cui era rimasta per decenni.
Al tempo di Donald Trump avviene l’avvicendamento tra la figura più conosciuta della politica cubana, Raùl Castro, con quella meno nota di Miguel Dìaz Canel, il nuovo presidente di Cuba.
Ma chi è Miguel Dìaz Canel?
All’inizio del 2015 una delegazione di membri del Congresso degli Stati Uniti visitò Cuba. Incontrando Dìaz Canel gli chiesero cosa pensasse del concetto di rivoluzione alla base della politica cubana. E quale fosse oggi il ruolo della rivoluzione nel campo internazionale.
La risposta di Canel fu interessante: “Sono nato nel 1960, dopo la rivoluzione. Non sono la persona migliore per rispondere alle vostre domande su questo argomento”.
Dìaz Canel è diventato presidente di Cuba lo scorso 19 aprile. Un giorno prima del suo 58° compleanno. Paradossalmente, ha passato una buona parte della sua vita a lottare per una rivoluzione che non ha combattuto. Nato un anno dopo la conquista del potere all’Avana delle forze di Fidel Castro, Canel è la prima persona dopo sessant’anni a guidare Cuba che non sia della famiglia Castro.
E’ stato eletto con una standing ovation dall’assemblea nazionale, che lo ha votato con 603 voti su 604. In quell’occasione, Raùl Castro gli ha stretto la mano e poi gli ha alzato il braccio verso l’alto in segno di trionfo.
La carriera di Canel verso i vertici della politica cubana è stata lunga, lenta e tortuosa. Sempre fedele alla causa socialista, ha detto di lui lo stesso Raùl Castro che “non è un principiante, ma è sempre stato dietro le quinte della politica cubana per tanti anni”.
Ora che è diventato leader dovrà sfoggiare le sue doti di equilibrismo politico che sono richieste a un capo di stato e ancora di più a Cuba. Da lui molti si aspettano che sia il presidente della continuità con la politica precedente dell’isola. Soprattutto perché è arrivato al potere all’ombra di Raùl Castro. L’ex-presidente non perde di certo i suoi poteri, anzi mantiene la carica di capo delle forze armate e del partito comunista le due istituzioni più influenti e potenti di Cuba.
Dìaz Canel è anche il presidente che dovrà cercare di resuscitare l’economia dell’isola, soprattutto al tempo in cui il presidente Trump sta cercando di riaprire uno scontro con l’Avana. Inoltre, dovrà essere capace di gestire la frustrazione del popolo cubano divenuto impaziente del cambio di passo dopo la normalizzazione con gli Stati Uniti.
Un ex-funzionario del Dipartimento di Stato Usa, Daniel Erikson, ha detto al New York Times che il limite di Canel è di non essere molto conosciuto in America Latina e nel resto del mondo.
Sono molti i racconti a Cuba su di lui. Come quando usò la bici per andare al lavoro anziché salire sull’auto messa a disposizione dal governo. Oppure la sua battaglia in difesa dei diritti di un club gay a Santa Clara. O il suo impegno per garantire l’accesso a internet ai cubani perché, sosteneva, il Paese non poteva rimanere fuori dal resto del mondo e dalla modernizzazione. Elementi necessari a portare e mantenere Cuba dentro l’economia globale.
La sfida per il neo presidente sarà molto dura.

Leave a Reply