Le autorità dell’Unione Europea, vista l’emergenza attentati degli ultimi tempi, ha deciso di varare un nuovo pacchetto di norme contro il terrorismo e contro il proliferare di moschee illegali in cui si predica l’odio contro l’Occidente.
Le nuove norme sono state presentate al Vertice europeo che si è tenuto nei giorni scorsi a Bruxelles e spaziano in quasi tutti gli ambiti, con particolare attenzione anche al dilagare della propaganda jihadista su Internet. È molto importante combattere la radicalizzazione perché già molti, troppi giovani sono caduti nella trappola attirati da falsi predicatori senza scrupoli con vane promesse di gloria eterna.
Per riassumere le nuove regole decise a livello europeo sono le seguenti:
• divieto assoluto di acquistare sostanze che se messe insieme potrebbero dare vita ad una bomba artigianale in rado di provocare vittime e distruzione se fatta detonare in un luogo pubblico di una grande metropoli.
• contrasto totale alla radicalizzazione attraverso controlli serrati nei luoghi di ritrovo delle varie comunità di fede musulmana, chiusura di tutte le moschee ed i centri culturali illegali e nuovi progetti per favorire l’integrazione dei più giovani nella società occidentale. Particolare attenzione sarà rivolta alla propaganda on line e saranno chiusi tutti i siti che incitano a compiere atti terroristici e che inneggiano al sedicente Stato islamico; l’Unione Europea sta lavorando ad un progetto per coinvolgere i giganti del web come Google nella vigilanza sui contenuti postati e
condivisi in rete.
• maggiore collaborazione tra Europol, Interpol e le polizie dei Paesi membri dell’Unione Europea ed anche con Paesi terzi come gli Stati Uniti. Lo scambio di dati ed informazioni sensibili tra Stati potrebbe permettere alle forze di sicurezza di arrestare i criminali ed i terroristi prima che possano colpire e di segnalare subito individui ed attività sospette.
• Incremento delle misure di protezione negli spazi pubblici come strade e piazze e nei luoghi sensibili come porti, aeroporti e stazioni ferroviarie e della metropolitana che già in passato sono stati oggetto di attacchi terroristici
Valeria Fraquelli