Capire l’economia: cos’è la curva di indifferenza

Come capire il livello di soddisfazione di un consumatore grazie alla curva di indifferenza.

Cos’è la curva di indifferenza e perché ci aiuta a capire meglio l’economia? La definizione migliore di curva di indifferenza è quella dell’economista e premio Nobel americano Paul Samuelson (1915-2009).

Nel suo celebre manuale (Economia – Zanichelli), la definisce come la curva tracciata su un diagramma i cui due assi misurano quantità di beni consumati. Samuelson spiega come tutti i punti della curva indicano combinazioni dei due beni e forniscono il livello di soddisfazione di un consumatore (o gruppo di consumatori).


 

1: A representative indifference curve for a utility function ...

 

Per comprendere meglio, supponiamo che un consumatore acquisti solo due prodotti: cibo (q1) e vestiti (q2). In base ai suoi gusti si possono fare diverse combinazioni. Per esempio 3 unità di cibo e 2 vestiti, oppure 2 di cibo e 3 di vestiti.

Ogni punto della curva rappresenta una combinazione di scelta del consumatore. Si chiama di indifferenza perché qualsiasi punto della curva dà un’utilità al consumatore. Sarà lui a scegliere se aumentare un bene e ridurre l’altro, o viceversa.

La curva è decrescente poiché, al diminuire del consumo del bene q2 (pane) deve aumentare il consumo del bene q1 (vestiti), se si vuole mantenere costante la soddisfazione dell’individuo.

Questo rapporto tra una diminuzione del pane e un aumento dei vestiti si chiama saggio marginale di sostituzione. Ci vorrà un certo numero di vestiti per sostituire il pane. In sostanza, la curva di indifferenza misura la quantità di un bene a cui il consumatore è disposto a rinunciare (nel nostro caso il pane) pur di ottenere una quantità addizionale di un altro bene (nel nostro esempio vestiti).

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