L’Unione Africana, organizzazione regionale degli Stati del continente, ha comunicato di essere pronta a inviare 5000 soldati per tutelare i civili in Burundi. Ora si attende il via libera dell’Onu.
Il Burundi è sull’orlo di una guerra civile. Così l’Unione Africana, organizzazione dei Paesi del continente, ha proposto di inviare un contingente di peace-keepers, militari che agiscono con il timbro Onu per il mantenimento della pace e della sicurezza. I soldati però devono attendere che l’operazione sia avvallata dalle Nazioni Unite.
L’Unione Africana intanto ha deciso di fare un passo in avanti con la proposta dell’intervento. Anzi il Consiglio per la sicurezza e la pace dell’organizzazione africana ha stabilito che l’operazione è necessaria anche senza aspettare il consenso del Burundi.
Il rappresentante del governo del Paese africano ha però dichiarato alla BBC che sarebbe meglio impiegare il contingente di pace nel vicino Ruanda.
L’Unione Africana propone per la prima volta l’applicazione della clausola, contenuta nella sua Carta istitutiva, di intervenire per operazioni di pace all’interno di un Paese anche senza il consenso del governo interessato. Secondo il trattato dell’Unione Africana, ciò può avvenire in presenza di circostanze particolari come i crimini di guerra, il genocidio, i crimini contro l’umanità.
La decisione dell’Unione Africana è stata presa a seguito dei timori che la spirale di violenza nel Paese possa trasformarsi in guerra civile e possibile conflitto etnico.