In vigore il cessate il fuoco. Israele uccide in un raid a Gaza un generalissimo della jihad palestinese. Hamas risponde con lanci di missili su città israeliane. Cosa succede in Medio Oriente?
Entra in vigore il cessate il fuoco stabilito da israeliani e palestinesi. Nonostante la tregua, il capo locale del gruppo militante palestinese, Brigate dei martiri di al-Aqsa, è stato ucciso in un’operazione israeliana nella Cisgiordania occupata.
Ibrahim al-Nabulsi, 26 anni, e altre due persone sono state uccise durante il raid in una casa nella città di Nablus.
Da giorni Israele continuava a colpire la striscia di Gaza con attacchi aerei. Il comandante dei pasdaran iraniani ha detto che Israele pagherà un prezzo alto i raid contro i palestinesi a Gaza.
Nella notte tra il 6 e 7 agosto 20 membri del gruppo palestinese della Jihad islamica sono stati arrestati dalle forze di sicurezza israeliane nella Cisgiordania occupata: lo ha annunciato l’esercito israeliano.
Durante diversi raid, “circa 20 sospetti appartenenti all’organizzazione terroristica Jihad islamica sono stati arrestati” in tutta la Cisgiordania, territorio palestinese occupato dallo Stato ebraico dal 1967, ha riferito l’esercito in un comunicato stampa.
A scatenare il botta e risposta tra Israele e Hamas è stato l’arresto nei giorni scorsi di Bassam a-Saad, il capo della jihad in Cisgiordania.
Dura la reazione palestinese con accuse e minacce verso il governo israeliano. Minacce che sono state seguite da un raid militare degli israeliani a Gaza dove hanno ucciso Tayassir Jaabari, comandante militare della jihad islamica, colpendo nell’appartamento in cui si nascondeva.
La reazione di Hamas non si è fatta attendere. Almeno 100 razzi sono stati lanciati nel sud e nel centro di Israele.
Il presidente dell’autorità nazionale palestinese. Abu Mazen, ha condannato l’attacco israeliano. L’Onu ha espresso preoccupazione per un’escalation. Intanto il presidente egiziano si è offerto di mediare tra israeliani e Hamas.