Gli Stati Uniti hanno pubblicato il primo di una serie di rapporti dell’Fbi sugli attentati dell’11 settembre. Joe Biden ha desegretato la documentazione.
L’Fbi ha pubblicato l’atteso rapporto sulle indagini relative agli attentati dell’11 settembre 2001 in cui morirono quasi 3000 persone. Il documento – reso noto proprio l’11 settembre 2021- esamina il presunto collegamento tra l’Arabia Saudita e gli attentatori delle stragi alle Twin Towers. Il report dell’agenzia investigativa statunitense non contiene però prove sul coinvolgimento del Regno saudita negli attacchi a New York, al Pentagono e al fallito attacco a Washington.
Il rapporto è il primo di una serie di documenti relativi agli attentati dell’11 settembre ed è stato riportato sul New York Times. Il documento di 16 pagine riguarda l’indagine condotta dall’Fbi nel 2016 su un funzionario consolare saudita, accreditato presso il consolato di Los Angeles, e un presunto agente dell’intelligence di Riad. I due erano sospettati di avere fornito il supporto logistico a due dirottatori degli aerei che colpirono le torri gemelle.
Il principale sospettato era Omar al-Bayoumi, all’epoca qualificato ufficialmente come studente a Los Angeles ma in realtà agente dell’intelligence saudita. Bayoumi avrebbe fornito assistenza, aiuto e finanziamenti ai terroristi Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hazmi, entrambi dirottatori di uno degli aerei. Nell’interrogatorio condotto dai funzionari americani, Bayoumi ha detto di avere incontrato per caso in un ristorante i due terroristi. L’Fbi sospettava che l’agente saudita avesse aiutato i due attentatori a trovare un appartamento a San Diego dopo il loro arrivo in California. L’Fbi annota che la “causalità” dell’incontro potrebbe essere una versione, studiata in precedenza, da raccontare in caso di indagini.
Il diplomatico sospettato è invece Fahad al-Thumairy, che guidava una fazione integralista in Moschea. Entrambi, Boyuami e Thumairy, hanno lasciato gli Stati Uniti alcune settimane prima degli attentati.
Il documento non fornisce prove valide della complicità dello Stato del Golfo. Il rapporto Fbi è stato pubblicato grazie al presidente Joe Biden, che ha firmato lo scorso 3 settembre un ordine esecutivo che ha consentito di desegretare i documenti relativi alle indagini sull’11 settembre. I sospetti e le accuse su Riad continuano dall’indomani degli attentati. In vent’anni si è molto speculato sul ruolo dei sauditi e sugli incontri di alti funzionari con i terroristi. Tuttavia, nessuna prova di complicità è finora emersa. A alimentare i sospetti e le accuse c’è il fatto che 15 dei 19 attentatori erano cittadini sauditi. Oltre al fatto che il leader di al-Qaida, Osama bin Laden, principale accusato degli attentati, apparteneva a una importante famiglia del Regno. Ora si attende la pubblicazione degli altri documenti.