Il cessate il fuoco tra Israele e Libano spiegato in 5 punti. Hamas rifiuta l’accordo. Francia e Stati Uniti sono i garanti dell’accordo.
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato la tregua tra Israele e Libano. Entrambi i Paesi hanno approvato la proposta di cessate il fuoco avanzata dagli Stati Uniti.
I combattimenti, come ha spiegato lo stesso Biden, finiranno alle 4 del mattino del 27 novembre. Le 3 in Italia.
La tregua vista da Biden
Il capo di Stato Usa ha illustrato la tregua nel suo discorso. Ecco i punti principali che Biden ha affrontato:
- Israele e Libano hanno accettato la tregua proposta dagli Stati Uniti. Nei prossimi 60 giorni il governo libanese riprenderà il controllo del proprio territorio. A Hezbollah, o quel che ne resta, non sarà consentito di minacciare più la sicurezza di Israele. Quest’ultimo ha ora vantaggi tattici sufficienti che ne possono assicurare la sicurezza a lungo termine.
- Stati Uniti e Francia sono i garanti dell’accordo e lavoreranno insieme per assicurare che il cessate il fuoco sia applicato in pieno.
- Non ci saranno truppe americane nel sud del Libano.
- Hamas continua a rifiutare l’accordo.
- Gli Stati Uniti restano pronti a raggiungere un accordo storico con l’Arabia Saudita.
La tregua secondo Netanyahu
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato in un discorso televisivo la tregua e le motivazioni per le quali il suo governo ha accettato il cessate il fuoco.
Netanyahu ha detto che ci sono tre ragioni che hanno fatto ritenere la sospensione delle ostilità come la scelta più opportuna: concentrarsi verso la minaccia iraniana; rifornirsi di armamenti e rinnovare le proprie forze; isolare Hamas.
Su quest’ultimo punto, il primo ministro israeliano è stato molto chiaro. Hamas, ha spiegato Bibi, ha contato fin dal primo giorno sul sostegno del movimento sciita Hezbollah. Una volta firmata la tregua, Hamas resterà isolato.
Gli aspetti giuridici della tregua tra Israele e Libano
Ufficialmente l’accordo per il cessate il fuoco è tra Israele e Libano. Nei fatti però ciò che interessa a Israele non è tanto la revisione delle relazioni tra i due Stati quanto la definizione delle regole del gioco tra Israele e Hezbollah. Il movimento sciita è considerato dal governo israeliano la vera minaccia. Il governo libanese si impegna a garantire che questa minaccia sia neutralizzata.
Sotto un profilo giuridico, il governo libanese insiste affinché questa “intesa” non venga definita come un nuovo accordo tra i due Paesi, ma come una serie di decisioni e intese che garantiranno l’attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ovvero il documento che ha posto fine nell’agosto 2006 a 33 giorni di guerra tra Israele e Hezbollah.
La risoluzione 1701 includeva altre condizioni. La più importante di queste è lo scioglimento di tutte le milizie, ovvero Hezbollah – come stabilito nella risoluzione 1559 del 2004 e che è diventata parte integrante della risoluzione 1701.
Cosa prevede il cessate il fuoco tra Israele e Libano
Secondo alcune indiscrezioni pubblcate su diversi media, l’intesa prevede il ritiro di Hezbollah dalla zona a sud del fiume Litani, il dispiegamento di 15.000 soldati dell’esercito libanese insieme alle truppe Unifil nell’area tra il fiume Litani e il confine israeliano, la creazione di una zona libera da miliziani e armi non autorizzate e il divieto di vendere o fornire armi ed equipaggiamento militare al Libano, ad eccezione di quelli approvati dal governo.