Il premier Netanyahu ammette attacchi di Israele contro obiettivi iraniani e di Hezbollah in Siria.
I sospetti sui raid israeliani in Siria sono stati confermati. Il capo del governo Benjamin Netanyahu ha ammesso nella tradizionale conferenza settimanale a Gerusalemme gli attacchi di Israele contro obiettivi iraniani e di Hezbollah in Siria. L’aviazione – ha spiegato il premier Netanyahu- ha colpito depositi dell’Iran e dei miliziani sciiti di Hezbollah in Siria. I depositi, contenenti armi iraniane, si trovavano nell’aeroporto internazionale di Damasco. Il leader israeliano ha osservato che gli attacchi mostrano la determinazione del governo a combattere contro la presenza dell’Iran in Siria, una posizione che Israele ha sempre sostenuto anche in recenti incontri con la Russia a cui ha chiesto di intervenire per chiedere l’allontanamento dal territorio siriano delle milizie vicine al’Iran. Gli attacchi, a quanto ha detto Netanyahu, sono stati oltre un centinaio. Il Jerusalem Post riporta nel suo sito web che il premier israeliano ha anche minacciato “raid aerei ancora più pesanti se fosse necessario”. Il quotidiano scrive anche che il primo ministro ha rivelato il piano di Hezbollah di infiltrare tra i 1000 e i 2000 uomini armati attraverso il tunnel scoperto dalle forze di sicurezza di Tel Aviv per occupare territori in Galilea.