Come studiare la storia delle relazioni internazionali con appunti da opere fondamentali della disciplina accademica.
Nel 1815 la dominazione napoleonica è crollata da poco. Ma anche il ruolo dell’Europa nel mondo ha perso importanza. Il continente americano è quasi fuori dal controllo delle potenze europee. Gli Stati Uniti hanno dichiarato l’indipendenza quarant’anni prima. In sud e centro America le colonie spagnole e portoghesi sono in rivolta e stanno per seguire la strada intrapresa dagli Stati Uniti. Africa e Asia non sono ancora così attrattive per l’Europa, con eccezione dell’India già di proprietà britannica.
Nell’Europa post-napoleonica si respira l’aria della preminenza russa. Il ventennio di guerre e trasformazioni economiche, la diffusione di idee nuove che hanno turbato gli spiriti degli uomini, hanno creato un nuovo quadro internazionale.
La Russia è più forte. La Francia è sconfitta e impotente. L’impero d’Austria ha riacquistato il dominio su alcune parti della penisola italiana e un’influenza negli affari tedeschi. A Vienna non sono interessati a mutare l’ordine internazionale e l’impero punta a mantenere lo status quo e l’assetto territoriale stabilito dal recente Congresso tenuto nella capitale austriaca. La Spagna è in declino. L’impero Ottomano teme rivolte nei Balcani che controlla, incentivate da potenze vicine come Russia e Austria. In Italia e Germania il Congresso di Vienna ristabilisce una situazione di frazionamento politico.
La Gran Bretagna è preoccupata da questa nuova situazione. Teme la preminenza della Russia in Europa, ma anche una Francia che rialza la testa. E’ a San Pietroburgo però il suo principale nemico.
I decenni successivi al 1815 mostrano però una successione di avvenimenti diversi da quelli che gli statisti del Congresso di Vienna si aspettavano. La Russia non aggredisce il sistema internazionale. La Francia rimane “saggia”, per usare un espressione diplomatica dell’epoca, per circa tre decenni. Quando si sveglia lo fa in maniera un po’ strampalata perché ottiene solo l’emergere di nuove forze. Ne è un esempio il ruolo francese nei processi di unificazione italiana e tedesca. Forze che trasformano gli assetti territoriali europei tra il 1861 e il 1871. Londra guarda da lontano questi avvenimenti. Preferisce che si stabilisca sul continente l’egemonia della Germania che quella più temuta della Russia.
In questo contesto di equilibrio l’Europa vede l’emergere di una nuova potenza come gli Stati Uniti d’America, che nei decenni successivi si estendono fino all’Oceano Pacifico. L’America Latina diventa indipendente. Cina, Giappone e Indocina si aprono all’influenza economica e politica di Europa e Stati Uniti. Arcipelaghi del Pacifico vengono spartiti e cominciano i primi contatti tra Europa e Africa.