Alta tensione tra Francia e Turchia. Botta e risposta tra Macron e Erdogan

Sfida a distanza con batti e ribatti. Cresce la tensione tra Francia e Turchia. Erdogan insulta Macron, che richiama l’ambasciatore a Parigi.

Dopo la tensione diplomatica estiva nel Mediterraneo orientale, Francia e Turchia tornano a sfidarsi a distanza con toni più accesi e reazioni più dure. Si alza il livello della crisi diplomatica con insulti velati e richiami di ambasciatori.


La crisi del gas nel mediterraneo orientale


Parigi ha richiamato in patria il suo ambasciatore in Turchia. Un segnale forte che nel linguaggio diplomatico significa congelare le relazioni tra gli Stati. L’Eliseo considera “inaccettabili” le parole del presidente turco Recep Tayyp Erdogan nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron. Per due volte in una settimana, il leader di Ankara consiglia al capo di Stato francese un esame di “salute mentale”.


Cosa significa richiamare un ambasciatore


La decisione della Francia apre un nuovo capitolo, con tanti interrogativi, della storia delle relazioni internazionali franco-turche. Per Parigi, Ankara “attizza l’odio” contro la Francia proprio nel momento in cui il Paese ha subito un grave attacco islamista con la decapitazione del professore di storia di una scuola superiore francese.

Anche l’Unione Europea decide di intervenire. L’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Joseph Borrell, ha chiesto a Erdogan di abbassare i toni. Per ora dal presidente turco non c’è stata alcuna risposta.

Diversi analisti hanno posto l’attenzione sul fatto straordinario del richiamo per consultazioni a Parigi dell’ambasciatore francese. La Francia molto raramente usa lo strumento di richiamare i propri ambasciatori. L’entourage di Macron fa sapere che la scelta sta a significare il malessere francese per l’atteggiamento turco. Lo riporta la stampa d’oltralpe. L’ultima volta che i francesi hanno richiamato un proprio ambasciatore è stato durante la tensione diplomatica con l’Italia nel 2019.


I fatti

Ciò che alza la tensione tra Francia e Turchia è il discorso televisivo di Erdogan di sabato 24 ottobre. Il leader turco parla alla nazione con l’intento di criticare duramente le decisioni prese da Macron per combattere il jihadismo e “l’Islam politico”. Il presidente francese sceglie il pugno di ferro contro i gruppi e le organizzazioni islamiche. “Gli islamisti – spiega in un messaggio ai ministri- non devono più dormire sogni tranquilli”.

La reazione dura dell’Eliseo arriva dopo la decapitazione di Samuel Paty. Il professore di storia di una scuola superiore francese della periferia parigina è ucciso da un giovane jihadista. La sua colpa è quella di avere mostrato a una classe alcune vignette su Maometto riportate dalla rivista Charlie Hebdo. La lezione riguarda la libertà di espressione.

Altrettanto durissima è la risposta di Erdogan: “Tutto ciò che si può dire a un capo di Stato che tratta in maniera così diversa milioni di membri di diverse comunità religiose è: vada subito a farsi un esame di salute mentale” (sabato 24 ottobre). Il giorno dopo un’altra dichiarazione al vetriolo del leader turco: “E’ (Macron ndr) ossessionato da Erdogan notte e giorno, c’è veramente bisogno di un check mentale” (domenica 25 ottobre).

Come detto, le tensioni diplomatica tra Francia e Turchia scorre su diversi fronti. In Libia e in Siria, poi nel Mediterraneo orientale, infine nel Nagorno-Karabakh tra armeni e azeri. Ora si apre un nuovo capitolo di questa tensione. E nessuno sa a cosa può portare la nuova crisi tra Francia e Turchia.

2 COMMENTS

  1. Il presidente francese ha commesso un grave errore e concesso all’avversario presidente turco (e alla sua nefasta politica neo-ottomana)un indebito vantaggio,ed ha altresì versato benzina sul fuoco dell’estremismo islamico,sempre da condannare e da combattere con fermezza,affermando che la libertà di espressione non avrebbe limiti e coprirebbe anche le note vignette (che qui mi astengo dal qualificare).
    Viceversa,in uno stato bene ordinato,la libertà di espressione deve avere un limite nel diritto degli altri alla tutela della propria dignità individuale e di gruppo da offese ed irrisioni,e in ciò rientra la tutela delle religioni dal vilipendio (altra cosa,sia chiaro,dalla critica filosofica,teologica,storiografica e scientifica in genere la quale sì non deve avere alcuna limitazione).
    Sostenendo quella falsa nozione anarco-radicaloide di libertà il presidente francese ha approfondito il solco di incomprensione fra Europa e mondo arabo-islamico e assicurato alla Turchia (stato comunque asiatico e non europeo) l’appoggio degli stati islamici,anche di quelli in precedenza avversi alla politica neo-ottomana,e
    particolarmente,ciò che più appare concretamente pericoloso,l’appoggio dell’Iran alla politica turca nella questione del Nagorno-Karabakh.
    Veramente la Francia,l’Europa e l’Armenia sotto attacco non meritano tale malaccorta politica.
    2/11/2020
    Nearco7

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