La crisi economica non ha frenato i contributi dei Paesi europei a quelli in via di Sviluppo, anche se rimane lontano l’obiettivo dello 0,7% del Pil che l’Unione Europea si era data per il 2015. A raggiungerlo o superarlo sono infatti solo la Svezia, Lussemburgo, Regno Unito e Danimarca. Lo manca di poco l’Olanda. La media Ue è invece intorno allo 0,39%.
Nel 2014 l’aiuto pubblico allo sviluppo non è cambiato rispetto al 2013, raggiungendo la somma di 124,3 miliardi di euro. Lo conferma il rapporto dell’Ocse sui dati dei paesi del Comitato dell’aiuto allo sviluppo (Dac) presentato a Bruxelles. Un segno “incoraggiante”, secondo il segretario generale Angel Gurria, nonostante la crisi che ha colpito i donatori. In compenso è diminuito del 16 per cento il flusso di finanziamenti verso i paesi più poveri. Secondo l’Ocse nel 2013 la cifra era molto più alta rispetto al 2014 a causa della cancellazione del debito della Birmania.
In Italia il volume di aiuti è sceso dallo 0,17 allo 0,16 per cento del pil, ancora molto lontano dall’obiettivo dello 0,7 che i paesi dell’Unione europea si erano impegnati a raggiungere entro il 2015.