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Afghanistan: riprendono i negoziati tra governo e talebani

Afghanistan verso la pace. Intesa sulla road map tra talebani e governo

Notiziario Estero – A Doha, Qatar, riprendono i negoziati.

A Doha in Qatar tornano a sedersi a un tavolo i talebani e il governo dell’Afghanistan. Era da settembre 2020 che le parti avevano sospeso il negoziato avviato a giugno 2019. I talebani hanno dichiarato un cessate il fuoco per la tre giorni di festa del fine Ramadan.

Nel 2019 era stato raggiunto un accordo storico. La conferenza di pace di Doha, in Qatar, si era infatti chiusa con l’accordo tra i rappresentanti del governo di Kabul e società civile da un lato e quelli dei Talebani dall’altro. L’intesa prevedeva l’avvio di una road map, di un percorso, per condurre l’Afghanistan verso la pace, mettendo fine a un conflitto civile che dura da 18 anni.

Le parti, governativa e islamista, si sono impegnate in quell’occasione a ridurre a zero le vittime civili. L’accordo potrebbe far cessare la guerra civile nel giro di pochi mesi. La volontà dei talebani su questo impegno è stata manifestata da un loro leader, che ha condannato la strage nella città di Ghazni dove nel 2019 erano state uccise 14 persone tra donne e bambini. L’attacco era stato firmato da membri dell’ala più oltranzista del movimento islamista dei talebani. Gli integralisti si erano impegnati a non usare autobombe vicino a scuole, istituzioni e altri obiettivi. L’intesa prevedeva anche il rispetto dei diritti delle donne “in una cornice legale islamica”.

I colloqui erano stati promossi da Qatar e Germania. E puntavano a raggiungere un vero accordo di pace entro la fine dell’estate 2019. Gli Stati Uniti dovevano entrare in gioco dal 10 luglio, dopo l’intesa tra Kabul e islamisti. L’allora Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, era ottimista e disse che l’accordo definitivo tra le parti si sarebbe firmato entro il 1 settembre.

Il negoziato che cominciò tra Usa e Talibani fu il settimo round di colloqui tra le due delegazioni. Per Washington è sempre stato importante l’obiettivo di impedire che l’Afghanistan continui a essere il santuario del terrorismo jihadista. L’amministrazione di Joe Biden è in linea su questo aspetto con quella di Donald Trump. Nel precedente round di incontri, i talebani si erano impegnati a combattere contro le milizie di al-Qaida presenti nel Paese e quelle dell’Isis. Gli uomini dell’ex-califfato sono ancora operativi nella provincia orientale ai confini con il Pakistan.

La diplomazia americana è disposta a sostenere un governo di unità nazionale, inclusi i talebani, se ha garanzie di un impegno contro le forze più oltranziste. Sarà esclusa da questo governo l’ala più radicale del movimento talebano. I leader talebani hanno comunque ribadito che aspirano a uno stato islamico sul modello delle monarchie del Golfo, rifiutando il sistema medievale instaurato dal Mullah Omar. Gli ultimi attentati però sembrano dimostrare che l’ala più radicale sia molto attiva. L’attacco alla scuola femminile della scorsa settimana lo ha mostrato chiaramente. Il negoziato ha ancora molto lavoro da fare.

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