I talebani hanno incontrato rappresentanti del governo di Kabul. L’incontro è avvenuto nel Qatar. Probabile un secondo colloquio. Cosa chiede il gruppo terroristico per proseguire il dialogo con Kabul.

All’inizio di maggio, i talebani hanno partecipato nel Qatar a colloqui informali con i rappresentanti del governo di Kabul. Il confronto è durato due giorni. Entrambe le delegazioni hanno precisato che non si trattava di negoziati di pace. I colloqui non hanno portato alcun accordo ma solo l’impegno di fissare un secondo incontro prossimamente.
I Talebani hanno però dichiarato, attraverso un loro sito web, di aprire colloqui di pace con il governo di Kabul solo se gli Stati Uniti e le altre forze internazionali si ritirano dall’Afghanistan. E chiedono la rimozione dei loro rappresentanti dalla lista nera del terrorismo compilata dalle Nazioni Unite.
Convincere i talebani a sedersi a un tavolo per le trattative di pace, e possibilmente a entrare in un governo, è stato il cavallo di battaglia del presidente afghano Ashraf Ghani. E’ lui che si è impegnato a porre fine al conflitto interno e riportare stabilità al Paese. I colloqui nel Qatar sono l’ultimo di una serie di tentativi per avviare un processo di pace in Afghanistan.
La dichiarazione talebana, scritta in lingua pashtun, pubblicata sul sito alemara1.org non lascia dubbi: “L’America e suoi alleati devono porre fine alla loro occupazione, il che faciliterà il cammino verso i negoziati di pace”. “I Paesi della regione non vogliono forze straniere”- continua il comunicato- “e finché c’è l’occupazione, ci saranno i combattimenti”.
I talebani hanno anche elencato altri ostacoli ai possibili negoziati di pace: la carcerazione e tortura di afgani innocenti e i raid notturni su loro militanti da forze afgane e statunitensi. Inoltre, hanno aggiunto che l’attuale costituzione afgana non è accettabile perché è stata copiata dal diritto occidentale sotto la minaccia dei B-52 americani.
L’ultima condizione posta dal gruppo insurrezionale è stato il rifiuto delle interferenze dei Paesi vicini nei colloqui di pace. E’ un chiaro riferimento al Pakistan. Il presidente Ghani ha tentato più volte di coinvolgere il Pakistan credendo che Islamabad riuscisse a convincere i talebani a sedersi a un tavolo di negoziati. Ora si dovrà attendere il secondo incontro, non ancora programmato. Intanto, i talebani non hanno dato segni di volere fermare i loro attentati. Nei giorni scorsi, un kamikaze si è fatto esplodere vicino a un bus uccidendo una persona. Altri hanno ucciso 18 poliziotti nel nord est del Paese.
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