Il secondo incontro della rassegna di Bratislava sui grandi maestri italiani d’arte è dedicata a Lucio Fontana. A cura di Gian Luca Bianco.
L’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava organizza l’8 febbraio il secondo appuntamento del nuovo ciclo di conferenze online, dedicate a dei grandi artisti moderni e contemporanei italiani, curato dall’artista Gian Luca Bianco. L’evento, focalizzato su Lucio Fontana, mette a confronto il punto di vista di un artista di oggi con la storia di uno moderno del secolo scorso.
Quella di Fontana fu vera rivoluzione artistica: fu capace di generare un’arte che arrivasse a tutti e che, universalmente, potesse superare le epoche e le mode. Lucio Fontana (Rosario, 1899 – Comabbio, Varese, 1969), colui che attraverso i tagli sulla tela portò l’infinito oltre l’infinito, resterà per sempre un contemporaneo.
Lucio Fontana introduce il concetto di opera aperta, a metà tra pittura e scultura. Come sculture, infatti, i lavori realizzati dall’artista giocano con la luce, giacché hanno parti in rilievo, e mutano continuamente sotto gli occhi dello spettatore, che variando la sua posizione scopre nuovi punti di vista.
Tagli, buchi, squarci e incisioni: dal grande pubblico Lucio Fontana è noto soprattutto per i suoi Concetti spaziali, opere che dagli anni ’50 resero questo artista famoso ovunque e segnarono un punto di svolta nella cultura del Novecento.
“Non è che bucavo per rompere il quadro”, disse una volta Fontana parlando della sua produzione “Ho bucato per trovare qualcosa (…) Il buco è l’inizio di una scultura nello spazio. E i miei non sono quadri, sono concetti d’arte.”
Nel 2015, da New York, alla casa d’aste Christie, una sua opera intitolata “Concetto Spaziale, La Fine di Dio» è stata venduta per 29 milioni di dollari.
I lavori di Fontana si trovano nelle collezioni permanenti di oltre cento musei in tutto il mondo.
Gian Luca Bianco (Milano, 1967) regista, artista, autore. Ha all’attivo regie di film e documentari, produzioni teatrali e la scrittura di alcuni libri. Realizza e cura mostre d’arte in Italia e all’estero, recentemente si è concentrato, dal 2016, sull’idea del frammento dal quale è sorta un ciclo di opere denominate Imbilico, una profonda riflessione attorno al tema della distruzione e della perdita. Tale progetto è stato presentato a Milano, Monza, Gubbio, Macerata, Perugia, Innsbruck, Barcellona, New York, Dusseldorf ecc. E’ inoltre consulente artistico. Ha vissuto vari anni a New York immergendosi nella dimensione urbana di questa metropoli.
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