Entrano in campo i ‘big’ nel negoziato sul programma nucleare iraniano. Il presidente della Repubblica islamica, Hassan Rohani, ha infatti avuto colloqui telefonici con Francois Hollande, David Cameron e Vladimir Putin, mentre a Losanna stamane sono ripresi i colloqui tra il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, e il segretario di Stato Usa, John Kerry. Un giro d’orizzonte, quello di Rohani, che mira a superare l’impasse diplomatico con l’obiettivo di raggiungere un accordo quadro tra l’Iran e il gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gb e Germania) entro la fine di marzo.
Rohani – spiega una nota dell’Eliseo – ha avuto un colloquio con Hollande, il quale riconoscendo “i legittimi diritti dell’Iran di dotarsi di energia nucleare per scopi civili, ha insistito sulla necessità ” che il programma atomico di Teheran sia “verificabile” e tale da impedire alla Repubblica islamica di possedere l'”arma atomica”.
Il presidente iraniano ha quindi telefonato al primo ministro britannico. “Entrambi i leader – ha spiegato il portavoce di Cameron – hanno ribadito il loro impegno per raggiungere un accordo. (Rohani e Cameron, ndr) hanno evidenziato che le discussioni in corso in Svizzera rappresentano un’opportunità per stabilire l’impianto politico (dell’intesa, ndr) entro la fine del mese”.
L’ultimo colloquio è stato tra Rohani e il presidente russo Vladimir Putin. La Russia – uno degli alleati di Teheran – ha auspicato che si verifichino “progressi” nei negoziati in corso. “E’ stata espressa la speranza che il nuovo round di colloqui a Losanna si concluda con un successo”, ha precisato una nota del Cremlino.