100 anni fa Sikes Picot divisero il Medio Oriente

Il 16 maggio 1916 fu firmato l’accordo segreto Sykes-Picot. Francia e Gran Bretagna si spartivano, con il consenso della Russia, le spoglie dell’Impero Ottomano disegnando i confini del Medio Oriente e ripartendo le proprie zone di influenza. Il testo dell’accordo in allegato.

L’accordo Sikes-Picot compie 100 anni. Il 16 maggio 1916 il diplomatico francese Francois George Picot e quello britannico Mark Sykes firmarono il trattato conosciuto come l’accordo sull’Asia Minore. L’accordo ebbe l’assenso della Russia zarista.

Il trattato Sykes-Picot spartiva in zone d’influenza francesi e inglesi le regioni mediorientali dell’Impero Ottomano e ridisegnava la mappa geografica del Medio Oriente tracciando confini e creando formazioni statali. Gli strascichi di quell’accordo sono sopravvissuti per un secolo. Tra gli ultimi a contestarli il Califfo dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi che ha messo tra i suoi obiettivi quello di cancellare le mappe geografiche e gli effetti geopolitici del Trattato.

L’accordo Sykes-Picot fu un trattato segreto. Francia e Gran Bretagna realizzarono uno degli ultimi colpi del colonialismo europeo, mettendo le mani sulle spoglie di un Impero Ottomano che stava per essere travolto dall’avventura della Prima Guerra Mondiale nella quale si era alleato con la Triplice Alleanza di Berlino e Vienna. A Parigi e a Londra era ben chiara la situazione di debolezza endemica cominciata dopo il Congresso di Vienna un secolo prima e la crisi politica interna provocata da nuove forze di modernizzazione.

L’accordo disegnava soprattutto i confini dei Paesi mediorientali, frontiere che in un modo o nell’altro si sono trascinate fino ai nostri giorni. Fu con quel Trattato che nacquero gli Stati (e i rispettivi confini) di Siria, Libano, Giordania, Iraq. Fu a seguito di quella mappatura geografica – e confini “tracciati col righello” come si disse- che si costituì nel 1948 anche Israele. La Russia zarista avvallò il Trattato segreto. San Pietroburgo puntava da sempre a stravolgere lo status quo balcanico e mediorientale, entrambi sotto dominazione ottomana, e a mettere le mani sugli Stretti, punto di collegamento tra il Mar Nero e il Mediterraneo. Quando la rivoluzione bolscevica rovesciò la dinastia zarista, la Russia cambiò il suo punto di vista. Lenin fece pubblicare l’accordo segreto, rivelando al mondo le ambizioni espansionistiche di Francia e Gran Bretagna, potenze simbolo del capitalismo, oltre che della Russia degli Zar.

Sykes e Picot lavorarono per oltre sei mesi al testo dell’accordo. I negoziati iniziarono nel novembre del 1915 e si conclusero nella primavera 1916. Il Trattato sull’Asia Minore è stato il punto di svolta delle relazioni tra Occidente e mondo arabo. Le sue conseguenze si avvertono ancora ai giorni nostri.

Tra le accuse che nel corso di un secolo e fino a oggi sono state rivolte all’accordo Sykes-Picot, c’è quella della costruzione artificiale di confini nazionali. Si accusa l’accordo anche di avere leso il diritto dei popoli all’autodeterminazione, forzando la creazione di Stati e favorendo al contempo la loro instabilità. Dopo un secolo, i confini di Sykes-Picot esistono ancora mentre alcuni Stati come Iraq e Siria sembrano non esserci più.

I punti dell’accordo Sykes-Picot

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